Una donna di 70 anni di Collecchio, nel Parmense, è caduta vittima della cosiddetta “truffa romantica”. La donna, alla fine dell’anno scorso, aveva conosciuto, tramite una nota piattaforma social, un uomo che si presentava come un chirurgo di origini italiane, residente negli Usa e impegnato in una missione umanitaria in Iraq.
La 70enne ha così iniziato una serie di scambi di messaggi in chat, da cui ne è nata un’amicizia trasformatasi poi, almeno per lei, in un vero e proprio rapporto sentimentale. A questo punto, il presunto fidanzato virtuale ha iniziato a chiederle del denaro, soldi che sarebbero serviti per farsi sostituire da un collega in Iraq e per pagare il viaggio in Italia per raggiungerla. La vittima ha così effettuato diversi bonifici sui conti correnti indicati, per più di 20mila euro, nella speranza di incontrare quanto prima il suo innamorato. Questo però accampava sempre scuse per rimandare il viaggio, chiedendo nuovi invii di denaro. A un certo punto la donna si è resa conto di essere stata raggirata e si è rivolta ai Carabinieri che hanno identificato i tre presunti truffatori: si tratterebbe di tre cittadini nigeriani, residenti in Italia, con numerosi precedenti specifici in materia di truffe on line.
Fatto salvo il principio di innocenza fino a sentenza definitiva, i tre sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per il reato di truffa in concorso.
I Carabinieri raccomandano la massima attenzione nell’instaurare relazioni con persone sconosciute incontrate sulle piattaforme social. Infatti esistono numerose organizzazioni criminali che effettuano un’attività di vera e propria “social engineering” finalizzata a studiare i comportamenti, le abitudini e gli interessi delle potenziali vittime, analizzando i contenuti condivisi sui social, i commenti e i “like”, per instaurare un rapporto di confidenza, da sfruttare poi creando una dipendenza emotiva per la richiesta di denaro.