Home Cronaca 80enne cade nella truffa del telefono rotto

80enne cade nella truffa del telefono rotto

Ciao papà” oppure “ciao mamma”, e poi “ho rotto il telefono” o “mi è caduto il telefono in acqua” e l’invito a richiamare o mandare un messaggio su un altro numero: sono questi gli ingredienti di una truffa particolarmente frequente.
Il tenore della comunicazione è allarmante e spinge la persona contattata a seguire le istruzioni.
Questo in sintesi è quello che è accaduto a un 80enne straniero, residente nella Bassa parmense, che si è visto depredare il conto corrente di alcune migliaia di euro.

I Carabinieri di Colorno, alcuni mesi fa, dopo aver ricevuto una denuncia da parte dell’80enne, hanno svolto una serie di accertamenti bancari che hanno portato all’identificazione ed alla successiva denuncia di un 40enne ritenuto responsabile di truffa aggravata.
La tecnica adottata è quella classica, il presunto truffatore ha inizialmente inviato un sms alla vittima, fingendosi il figlio, dicendo di avere rotto il cellulare e di avere necessità urgente di denaro per pagare delle bollette in scadenza. Successivamente, c’è stato uno scambio di messaggi anche attraverso WhatsApp, nei quali, sempre spacciandosi per il figlio della vittima, il malvivente ha raggirato l’80enne facendogli versare la somma di poco meno di 3.000 euro su un conto concorrente che la vittima pensava fosse del figlio. In realtà il conto era intestato al presunto truffatore.

L’anziano, solo successivamente, venendo contattato dalla sua banca che lo avvisava di un’anomalia sul suo conto, si è reso conto di essere stato raggirato e si è rivolto ai Carabinieri. I Militari si sono attivati immediatamente e, attraverso accertamenti bancari e telematici, sono risaliti all’identità del presunto truffatore che, fatto salvo il principio di innocenza fino a sentenza definitiva, è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Parma per il reato di truffa.

Traendo spunto dall’odierna vicenda e in chiave preventiva, i Carabinieri ribadiscono di non rispondere a simili messaggi, ma di provare a contattare il proprio caro attraverso i numeri di telefono conosciuti. In ogni caso mai comunicare dati personali o credenziali di accesso ai propri account virtuali.
I Carabinieri ricordano, in caso di dubbio o per qualsiasi richiesta di informazione, di contattare il 112, attivo 24 ore su 24.

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