Una riflessione sulla propria condizione di uomo ed anche di cantante su cui pesa come un macigno la notorietà. E’ quella che Vasco Rossi ha affidato ai social: “All’inizio essere famosi era molto divertente, perché la vivevo come una conferma che esistevo. I primi successi mi diedero l’illusione di aver risolto tutti i problemi. Poi sono arrivati i prezzi da pagare”.
Si definisce un emarginato, un emarginato di lusso ma pur sempre un emarginato.
Sa di non potersi lamentare perché essere famosi fa parte del successo, ma ammette che essere conosciuto da tutti, non poter entrare in un negozio o in un ristorante come una persona qualunque, a volte gli pesa: “Tutti mi conoscono ma io non conosco nessuno, perché ogni rapporto è comunque falsato, capisci?”
Per questo ogni tanto se ne va all’estero dove non viene riconosciuto e si chiede “come possano sentirsi Bono, Dylan o Mick Jagger”.
Conclude poi con una riflessione sulla musica e in particolare sul rock: “Quando scrivo, ho una sola certezza: quello che hai fatto prima non conta nulla, perché nel rock non esiste la riconoscenza. Non esistono meriti pregressi che ti facciano star comodo. Se tu smetti di fare grande musica, non è che la gente continua a seguirti solo perché una volta la facevi!!”