I musicisti britannici in rivolta contro la Brexit! Sono tantissime le star, da Dua Lipa a Thom Yorke dei Radiohead, che stanno accusando il governo del Regno Unito di non aver pensato alla musica: con i nuovi accordi molti concerti sono a rischio, dal momento che per gli artisti sarà necessario munirsi di un visto.
Secondo quanto riporta l’Indipendent, molti musicisti avrebbero puntato il dito contro il governo per non aver accettato alcuni accordi nei negoziati con l’Unione Europea, costringendo a dover ottenere un visto per potersi spostare dall’Inghilterra, cosa che cozza con i tour. Il governo, in risposta, ha assicurato di aver presentato una proposta a Bruxelles per garantire gli spostamenti temporanei ai viaggiatori d’affari (artisti compresi), ma sarebbe stata rifiutata. Se la situazione non cambierà, i costi per i tour fuori dal paese lieviteranno parecchio, con gravi conseguenze per l’organizzazione dei nuovi spettacoli.
Nel mentre i musicisti si mobilitano con messaggi sui social e chiedendo il supporto dei fan, come Laura Marling, Louis Tomlinson dei One Direction e l’ex Boyzone Ronan Keating che hanno chiesto ai propri ammiratori di supportare una campagna che chieda un “permesso di lavoro culturale gratuito”, con una petizione online che ha raccolto finora quasi 250mila firme. Thom Yorke ha definito il governo Johnson “senza spina dorsale”, mentre Tim Burgess, cantante dei Charlatans, ha accusato i leader politici di “trattare gli artisti con disprezzo”.
Foto: pagina Instagram di Dua Lipa
UK ‘rejected offer’ of visa-free tours by musicians in EU, despite blaming Brussels for permit blow https://t.co/MDJO0HKKHV
— 🇬🇧Geoff Barrow 🇬🇧 (@jetfury) January 9, 2021