“Dobbiamo agire molto tempestivamente e in modo aggressivo contro le varianti non ancora molto diffuse, ovvero la brasiliana e la sudafricana”, ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, nel corso della conferenza stampa sull’analisi del monitoraggio settimanale della Cabina di regia. “All’interno delle regioni – ha suggerito Rezza – vanno fatte delle zone rosse”.
Ma quale dev’essere l’approccio alle varianti della popolazione? Lo abbiamo chiesto al professor Vittorio Sambri, direttore dell’Unità Operativa Microbiologia del Laboratorio Unico di Pievesestina dell’Ausl Romagna, che proprio ieri ha identificato un caso della cosiddetta variante nigeriana a Modena.