Come annunciato, il nuovo decreto legge del Governo, in vigore dal 7 al 30 aprile, prevede per tutto il mese il Paese diviso in zone rosse o arancioni.
Nessuna zona gialla dunque fino alla fine del mese: il Comitato tecnico scientifico ha infatti più volte sottolineato come le misure previste per le zone gialle abbiano dimostrato “una capacità di contenere l’aumento dell’incidenza ma non la capacità di ridurla”.
Saranno però possibili alcune aperture (in particolare di bar, ristoranti e forse cinema e teatri) nelle zone in cui la situazione epidemiologica lo consentirà ma non prima del 15 aprile, quando è prevista una verifica: il provvedimento consente infatti la possibilità di concedere deroghe nel caso di bassi contagi e dati particolarmente buoni della campagna di vaccinazione.
Per quanto riguarda la scuola, il nuovo decreto prevede, dopo le vacanze pasquali e dunque dal 7 aprile, un ritorno sui banchi per gli alunni fino alla prima media nelle zone rosse e fino alla terza media nelle zone arancioni. Nelle zone arancioni torneranno in presenza anche le lezioni nelle scuole superiori ma sono al 50%.
C’è poi il nodo dei vaccini per il personale sanitario: il decreto impone l’obbligo di vaccinazione per tutti quelli che lavorano in strutture sanitarie, medici, infermieri, operatori sociosanitari, farmacisti, dipendenti di Rsa e studi privati. Per chi rifiuta è prevista la sospensione dell’esercizio della professione sanitaria e dunque dello stipendio sino a quando si raggiungerà l’immunizzazione di massa o si registrerà un calo importante della diffusione del virus. La sospensione durerà al massimo sino al 31 dicembre del 2021. Il datore di lavoro può comunque adibire, se possibile, il lavoratore a mansioni equivalenti o inferiori, che non espongano al rischio del contagio, con il trattamento economico corrispondente.
Previsto anche lo “scudo penale” per i somministratori che seguono le regole, limitando la punibilità ai soli casi di colpa grave.
Per quanto riguarda il week-end pasquale (dal 3 al 5 aprile), nonostante tutta l’Italia sia in zona rossa, è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi in ambito regionale in massimo due persone più i minori di 14 anni conviventi per andare a trovare parenti o amici.