Non solo green pass. Chi, nella seconda estate scandita dall’emergenza sanitaria legata al Covid, ha deciso di viaggiare all’estero non avrà bisogno solo del green pass o di sottoporsi al tampone per poter entrare in diversi Paesi e poi tornare in Italia, ma dovrà compilare anche il PLF, cioè il Passenger Locator Form, varato dalla Commissione europea lo scorso 17 marzo e introdotto in Italia con ordinanza del 16 aprile.
Si tratta di un modulo utilizzato dalle autorità sanitarie nel caso in cui i passeggeri siano stati esposti a una malattia infettiva durante il viaggio, al fine di facilitare il tracciamento dei contatti.
Il PLF, in formato cartaceo o digitale (può essere mostrato direttamente anche dal telefonino), viene richiesto a chiunque voglia entrare in uno dei Paesi dell’Unione Europea, ma anche in Gran Bretagna, per via aerea, via mare o via terra.
Nel caso in cui una famiglia o un gruppo viaggi insieme è sufficiente compilare un unico PLF, che conterrà i dati di ciascun componente: requisito indispensabile è condividere lo stesso itinerario di viaggio e lo stesso luogo di soggiorno. Questo non vale però per chi viaggia o rientra in Italia dove è invece necessario compilare un modulo per ciascun adulto, mentre i minori possono essere registrati i quello dell’adulto accompagnatore.
Tra i vari Paesi ci sono comunque alcune differenze (ad esempio in Grecia va compilato entro le 23.59 del giorno precedente), per cui a chiunque sia in procinto di viaggiare all’estero si consiglia di informarsi per tempo nel dettaglio, per evitare problemi ed inutili attese, come purtroppo è già accaduto. (fotografia generica, di Ross Parmly su Unsplash)