The Weeknd è stato accusato di plagio per la canzone “Call Out My Name”, presente nell’EP “My Dear Melancholy” del 2018. La denuncia arriva da parte di Epikker, duo elettro house formato da Suniel Fox e Henry Strange, che ha fatto causa all’artista canadese a causa della somiglianza della hit con il loro brano “Vibeking”, come ha riportato Billboard.
La causa è stata depositata pochi giorni fa, il 17 settembre, e indica che i due pezzi, anche se hanno diverse tonalità, riportano melodie identiche. “Vibeking” è stato creato per la prima volta nel 2015, ma ha visto la pubblicazione solo nel 2017. Il duo però afferma di aver inviato la canzone a PNDA, per far ascoltare il pezzo a The Weeknd, cosa che facevano spesso con i loro pezzi per una valutazione da parte dell’artista. Come riporta Billboard, il pezzo era piaciuto molto a The Weeknd al primo ascolto e ha iniziato una corrispondenza durata settimane con il duo, che afferma di non aver mai ricevuto alcuna licenza o stretto un accordo con il team del pluripremiato cantautore per autorizzare un uso pubblico della canzone. Ad aprile 2018 viene pubblicato il singolo “Call Out My Name” dove Abel Tesfaye (vero nome di The Weeknd), Dukes e Jaar vengono citati come co-autori senza nessun rimando agli Epikker. Nel tempo la canzone ha guadagnato 1,06 milioni di dollari in royalties di pubblicazione solo negli Stati Uniti da streaming, vendite e airplay, secondo le stime di Billboard basate sui dati di MRC Data.
Non è la prima volta che The Weeknd viene accusato di plagio, la stessa sorte è toccata alle canzoni “The Hills” (2015), “A Lonely Night” (2016) e “Pray For Me” (2018) con Kendrick Lamar, che ricorda molto il brano “Sunrise” di Yeasayer (2007). Nei precedenti casi l’artista canadese aveva vinto le cause, ma per la più recente non ha ancora voluto esprimersi a riguardo.