Come preannunciato da Palla al centro, arriva la separazione tra Massimiliano Incerti il Seravezza Pozzi, come confermato dallo stesso allenatore con una lettere aperta:
“Non sono solito scrivere lettere aperte a tifosi e società ma questa volta mi sento di fare un’eccezione per far in modo che le mie parole giungano a tutti, soprattutto per coloro che hanno creduto in me e che mi hanno accompagnato sino alla fine durante questo mio percorso coi colori verdazzurri.
Quest’estate sono stato chiamato ad allenare i ragazzi della Juniores nazionale del Seravezza e con grande entusiasmo e voglia di fare ho accettato l’incarico, entrando in punta di piedi all’interno della società, con il compito di cercare più possibile di valorizzare i giovani.
Poi a dicembre ho ricevuto la chiamata da parte del presidente Lorenzo Vannucci che mi chiedeva di assumere le redini della prima squadra in Serie D, esprimendo lui davanti a dirigenti e giocatori il progetto di un percorso duraturo, credendo nelle mie capacità tecniche e concordando con me gli obiettivi principali da portare a termine in questa stagione vale a dire il mantenimento della categoria e la valorizzazione dei giovani.
Il mio arrivo è coinciso con la partenza di Cristiano Podesta’ e di Edoardo Saporiti. Ma assieme ai miei collaboratori abbiamo iniziato un percorso strategico strutturato, basti pensare che il mio esordio è coinciso coi match contro Aglianese, Rimini e Athletic Carpi portando a casa due pareggi ed una vittoria.
Dopo lo stop natalizio, insieme al direttore sportivo Matteo Vitaloni, si è intervenuti sul mercato rinforzando la squadra con l’arrivo di ragazzi giovani “in quota” per garantirmi una fisionomia tecnica diversa dalla precedente impostata con l’allenatore Alberto Ruvo che io ero stato chiamato a sostituire. Questi giovani innesti sono stati importantissimi, risultando spesso fondamentali ai fini del risultato.
Nonostante la piena fiducia da parte del presidente però avvertivo nell’aria un “matrimonio” non totale con la dirigenza che nonostante il buon andamento in campionato non ha fatto altro che palesarsi giorno dopo giorno. La squadra aveva 19 punti al mio ingresso. E al momento della vittoria del derby 45, a 9 giornate dalla fine con raggiungimento assai anticipato della matematica salvezza che mi era stata chiesta come obiettivo principale. E ci tengo a precisare che mi era già stato comunicato un mese prima del derby vinto 1-0 col Real Forte Querceta la mia non riconferma nella prossima stagione… proprio per quel matrimonio mancato con alcuni dirigenti sopra citato.
Nonostante ciò io ho continuato giorno per giorno a portare avanti i miei obiettivi e quelli della società, con professionalità. Ma la situazione, alla luce di scelte societarie già fatte da tempo per la prossima stagione, si è fatta insostenibile per me. Purtroppo per quanto mi riguarda non ci sono più i presupposti per continuare a sedere sulla panchina del Seravezza Pozzi. Quindi rassegno in maniera tassativa le mie dimissioni.
Sono dell’idea che il calcio sia fatto di uomini e di rispetto. Ci possono essere vedute differenti ma il rispetto, per ciò che mi riguarda, viene prima di qualsiasi ogni altra cosa. E attualmente non ho più le motivazioni per rimanere in un ambiente con altre vedute ed un programma già pianificato per il futuro.
Approfitto per ringraziare il presidente Vannucci che sin dall’inizio ha creduto in me e nel mio progetto e che poi mi è sempre stato vicino proteggendomi, il ds Vitaloni che per 24 ore al giorno mi ha sostenuto rivelandosi persona pulita e competente oltre che un “aziendalista” che farebbe le fortune di tante società, ed il mio staff che mi ha accompagnato giorno dopo giorno: in particolar modo Sergio Ridolfi, Domenico Conti che ha sempre speso parole importanti per me e Lino Marrai persona olto schietta e sincera. Un grazie va anche a tutti i giocatori che dal primo giorno mi hanno accolto, aiutato, assecondato e mai messo in difficoltà o discussione, lottando e faticando da veri professionisti. Un ringraziamento speciale va a capitan Marco Granaiola, Lorenzo Benedetti, Daniele Bortoletti, Brian Bedini e Giorgio Diana: i veri pilastri di questa rosa. Infine un abbraccio speciale ad Emanuele Maffei e Andrea Marchini che dal 1° di agosto sono stati come figli per me”.