La Fiorentina approccia il match forte del quadruplo vantaggio ereditato dall’andata, il tecnico portoghese Artur Jorge pare suggerire intenzioni arrendevoli applicando un intenso turnover.
Sulle ali della leggerezza, la Viola spinge sin dall’avvio cercando combinazioni a sinistra e innescando i cross con il mancino di Biraghi. Tra i due portieri è Sa a sporcarsi prima i guanti, ma a dover raccogliere il pallone dalla rete è poi Sirigu, all’esordio con la Fiorentina: dopo una bella parata a inaugurare, al 17′ si vede beffato dal tiro da fuori di Castro su una azione di discutibile fuorigioco.
Fatica nella reazione la Viola, il Braga inizia a crederci e scavallata la mezz’ora trova il secondo gol con Djalo abile a battere Sirigu, altra conclusione da fuori area. Quattro minuti, però, e ci pensa Mandragora a scacciare un po’ di fantasmi, correggendo il pallone servito da Bonaventura nella rete. Spinta dal gol, la Viola spinge ma all’intervallo è 1-2.
A inizio secondo tempo, passa definitivamente la paura. Non al primo colpo: cross preciso di Terzic, subentrato sulla destra a Dodo, sulla testa di Cabral che si avvale anche della collaborazione del portiere ospite per siglare il 2-2. Almeno così sarebbe da indicazione della Goal Line Technology, se non fosse però che l’arbitro francese Bastien viene richiamato al VAR per un caso più unico che raro di difformità decisionale rispetto alla tecnologia che, anche da replay post-annullamento, mostra la scritta “gol”.
Ci pensa allora Saponara a fare davvero 2-2, servito da un Bonaventura sempre più determinante nella gara ogni minuto che passa. A ribadirlo, il terzo assist della sua serata per Cabral, che questa volta sì che può esultare, perché la sua fantastica spaccata finisce in rete per il 3-2 che sancisce la definitiva rimonta della Fiorentina per la seconda vittoria su due confronti con i portoghesi. Ora gli ottavi.