Si intitola “Astronave Max” il nuovo album di inediti di Max Pezzali uscito lunedì 1° giugno, a quattro anni di distanza dall’ultimo album in studio. Max è stato ospite di Marco Marini negli studi di Radio Bruno per una chiacchierata in diretta.
ASTRONAVE MAX - IL NUOVO ALBUM DI MAX PEZZALI
MAX PEZZALI sale verso lo spazio, ma rimanendo con i piedi ben piantati per terra. Va alla ricerca di una nuova prospettiva, uno sguardo diverso, dall’alto, ma con gli occhi fissi sulla vita quotidiana. ASTRONAVE MAX è un album di canzoni-canzoni, in cui le parole e i suoni sono radicati nella sua storia, in quel modo di vedere le cose che ci ha fatto amare la sua musica. Ma tutto prende una piega nuova, diversa, varia. Un disco pop.
ASTRONAVE MAX è il primo album di inediti di Max Pezzali in quattro anni, da “Terraferma” del 2011. In questo periodo Max ha riportato tutto a casa: prima il tributo da parte del rock indipendente italiano (la compilation “Con due deca”, 2012); poi la riscrittura degli 883 in chiave contemporanea, in collaborazione con la scena hip-hop nazionale e il ritorno a collaborare con Mauro Repetto (“Hanno ucciso l’uomo ragno 2012”). Quindi, i duetti della raccolta “Max 20”: un punto e a capo su due decenni di carriera, con gli omaggi (spesso inaspettati, ma solo per chi lo conosce superficialmente) dei grandi della canzone italiana. Ha portato tutto a casa ed è arrivato a nuove vette: “L’universo tranne noi”, singolo e uno dei cinque inediti dalla raccolta, è stata una delle canzoni più trasmesse da radio e TV nel 2013 e ha generato 18 milioni di view su YouTube, tra lyric video e videoclip; l’ultimo tour nei palazzetti ha registrato 30 sold-out, e quello già annunciato per questo album è sulla stessa strada con mesi di anticipo (Milano ha già richiesto una doppia data).
Max è tornato ad essere un’icona pop della musica nazionale, con in più quella credibilità che tempi degli 883 gli veniva negata dagli snob.
Questa volta, per ASTRONAVE MAX, non c’erano anniversari da festeggiare, canzoni da reinterpretare, ospiti da coinvolgere, duetti da fare. Non ce n’era bisogno: c’era solo la voglia di fare musica nuova e di raccontare storie in libertà, senza darsi limiti su dove si potesse arrivare con le parole o con gli strumenti.
ASTRONAVE MAX è un disco vario e contemporaneamente omogeneo. Riconoscibile, ma con molte cose nuove, sia in termini di suoni che di contenuti. Max Pezzali passa dai Bon Jovi e dai Run D.M.C a Rihanna e Jay-Z (tutti citati in “Come Bonnie e Clyde”), dal raccontare la provincia e la periferia (come nella title-track), le passioni di una vita (la moto in “La seconda in basso”) all’ironizzare sulla vita di coppia, oggi (“Fallo tu”, in cui riemerge l’ironia degli 883) o all’esprimere le sensazioni dell’essere un padre che si rivede nel figlio (“Niente di grave”). L’immaginario classico di Max si apre a nuovi scenari: “Qualunque realtà io vivo, ho quella lente per vederla e distorcerla un po’”, dice Max.
L’astronave del titolo (e dell’artwork, curato da Sergio Pappalettera) è il simbolo del Max del 2015: la voglia di andare nello spazio, di vedere le cose da un nuovo punto di vista. Ma, nella canzone, le luci dell’Astronave Madre sono quelle di un centro commerciale, quanto di più terreno e odierno ci sia: “In qualche modo è un’Italia in miniatura”, dice Max; un’Italia che cresce nelle periferie, vicino a raccordi e tangenziali.
Scritto da Max Pezzali, prodotto da Claudio Cecchetto e Pierpa Peroni con Davide Ferrario (già con Franco Battiato, Gianna Nannini, Piero Pelù, Marco Mengoni e cantautore di suo), ASTRONAVE MAX è un disco vario, divertente e divertito nei suoni. La voce è curata con grande attenzione dallo stesso Max, che l’ha registrata tra casa sua e Miami. Le chitarre e le programmazioni sono di Ferrario, il basso di Luca Serpenti (con una comparsata di Saturnino su “Ogni giorno una canzone”), la batteria di Sergio Carnevale. L’unica altra voce che si sente nel disco è quella dell’amica di sempre Syria, in “Fallo tu” e nei cori di “Generazioni”.
L’apertura è quel rock FM americano che Max ama e fa alla perfezione: il singolo “E’ venerdì” e “La seconda in basso”. Ma già da “Superstar” Max cambia strada: gioca con il pop (“Superstar”, “Come Bonnie e Clyde”), con i ritmi contemporanei dell’EDM (“Generazioni”), con la canzone italiana (la title-track che fa venire alla mente i suoni del Battiato pop), il country/western de “Il Treno”. C’è anche la new-wave (la chitarra alla Cure di “Con il senno di poi”). Non ci si annoia mai.
ASTRONAVE MAX è un disco con il doppiofondo: immediato, diretto, una raccolta di potenziali singoli. Ma pieno di sfumature che a cercarle ti fanno venire voglia di riascoltare le canzoni, tutte assieme o una per una. Un disco pop, appunto.
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