“L’arma è stata indicata, è stata repertata, sapremo tutto quanto all’esito”. Lo ha detto l’avvocato della famiglia di Giulia Tramontano, Giovanni Cacciapuoti, come riporta l’Ansa, uscendo dal sopralluogo effettuato oggi, martedì 6 giugno, durante il quale è stato trovato il coltello che Alessandro Impagnatiello avrebbe usato per uccidere la fidanzata, Giulia Tramontano, incinta di 7 mesi, nella loro casa di Senago, nel Milanese.
Si tratta dell’arma che il barman 30enne ha detto di aver lavato e riposto dopo l’omicidio in un ceppo portacoltelli sopra il frigorifero della cucina. Poco prima avevano lasciato la casa, senza rilasciare dichiarazioni, anche il pm Alessia Menegazzo e il procuratore aggiunto Letizia Mannella.
Intanto, con il supporto dei Vigili del Fuoco, i Carabinieri stanno cercando il telefonino di Giulia che, come raccontato da Impagnatiello, sarebbe stato gettato in un tombino alla fermata della metropolitana Comasina, a Milano. I documenti della giovane, la patente, il bancomat e la carta di credito, sarebbero invece stati rinvenuti questa mattina in uno dei tombini del parcheggio della stazione. (fotografia da Instagram)