“Mi si è rotto il telefono. Questo è il mio nuovo numero. Salvalo e scrivimi qui per favore”.
È questo il messaggio arrivato a un 80enne di Collecchio, nel Parmense, sul proprio smartphone: l’anziano, pensando che fosse la figlia bisognosa di un prestito urgente, ha subito effettuato un primo bonifico sul conto indicato nel messaggio, per circa 900 euro.
Dopo pochi minuti, sempre con lo stesso sistema, gli sono stati richiesti altri 700 euro, ma a questo punto l’uomo si è insospettito e ha contattato la figlia, scoprendo di essere stato raggirato. Si è così rivolto ai Carabinieri di Collecchio per presentare denuncia.
I Militari, dopo accertamenti bancari e telematici, sono risaliti alla presunta truffatrice, titolare del conto su cui erano finiti i soldi da lui versati. Si tratta di una 53enne con numerosi precedenti, denunciata per truffa aggravata.
Recentemente molte persone hanno ricevuto strani messaggi SMS da qualcuno che si spaccia per il loro figlio in difficoltà: si tratta di una nuova forma di truffa, nota come “smishing“. I truffatori sfruttano il fattore sorpresa e il legame affettivo per manipolare le vittime. Dopo il primo messaggio, iniziano un dialogo per capire fino a che punto possono spingersi. A volte chiedono una ricarica urgente per sostenere le spese per il viaggio di ritorno a casa del “figlio”. In altri casi, cercano di ottenere i dati per accedere al conto corrente della vittima e fare bonifici diretti all’estero.