CAGLIARI (3-5-2) – 22 Scuffet; 28 Zappa, 26 Mina, 6 Luperto; 19 Zortea, 14 Deiola, 18 Marin (dal 26′ st 70 Gaetano), 29 Makoumbou (dal 1′ st 30 Pavoletti), 3 Augello (dal 15′ st 37 Azzi); 91 Piccoli (dal 30′ st 9 Lapadula), 77 Luvumbo (dal 15′ st 10 Viola). A disp. 1 Ciocci, 71 Sherri; 8 Adopo, 97 Felici, 21 Jankto, 80 Mutandwa, 33 Obert, 24 Palomino, 23 Wieteska. All. Davide Nicola
EMPOLI (3-5-2) – 23 Vasquez; 2 Goglichidze, 34 Ismajli, 21 Viti; 11 Gyasi (dal 45′ st 22 De Sciglio), 6 Henderson, 5 Grassi (dal 28′ st 13 Cacace), 8 Anjorin (dal 13′ st 32 Haas), 3 Pezzella; 99 Esposito (dal 45′ st 9 Pellegri), 29 Colombo (dal 28′ st 17 Solbakken). A disp. 12 Seghetti, 98 Brancolini; 7 Sambia, 31 Tosto, 35 Marianucci, 19 Ekong, 90 Konate. All. Roberto D’Aversa
Arbitro: Sig. Simone Sozza di Seregno (Giallatini-Colarossi | IV Uff.le Rutella – VAR Fabbri-Mazzoleni)
Marcatori: al 33′ 29 Colombo (E); al 4′ st 99 Esposito (E).
Note: Angoli Cagliari 10 Empoli 4. Ammoniti: al 12′ 29 Colombo (E); al 19′ st 11 Gyasi (E), al 36′ st 30 Pavoletti (C). Espulsi: nessuno. Recupero: 1’+1′ pt – 5′ st. Spettatori: 13mila.
Siamo solo alla quinta giornata, si vola bassi e si lavora; ma l’Empoli dei giovani, l’Empoli dei tanti italiani, l’Empoli dei toscani, l’Empoli delle scommesse e delle rivincite, l’Empoli che fa l’Empoli, che morde, che corre, che diverte, che stupisce, che ci mette cuore e orgoglio, che gioca a calcio, vince anche a Cagliari e si porta a quota 9 punti in cinque gare, instaurando nuovi record per la propria storia in Serie A, di punti e di gol subiti…
Calma e gesso, certo, perché la stagione è lunghissima, ma tutto questo è bellissimo.
C’è il mare piuttosto calmo nel golfo di Cagliari, il tramonto è rosa al Poetto, mentre i fenicotteri, rosa anche loro, con le loro gambine snelle si fanno accarezzare dalle ultime brezzate estive, mentre svolazzano o sostano nell’acqua bassa in quelle pozze di un colore cristallino e di una bellezza unica. C’è anche il sole che, indisturbato dalle nuvole, splende d’azzurro e illumina il verde prato del Gigi Riva dove il Cagliari nella prima muta e l’Empoli di un marmoreo bianco, elegante quanto una statua di centenaria storia, si schierano in campo pronte a darsi battaglia per una sfida dal sapore di punti salvezza e di ricordi neanche troppo lontani.
Sono quelli più sbiaditi di Grassi in Sardegna, e quelli molto più accesi di Nicola, Marin, Luperto e Piccoli vissuti tra colline di viti e ulivi in riva all’Arno; sono i ricordi di due salvezze conquistate a pochi passi dalla linea del traguardi, se non addirittura a pochi centimetri. Ma “non c’è spazio per i sentimentalismi”, aveva avvertito D’Aversa alla vigilia voglioso d’esordire in panchina, liberato da una lunga squalifica, con qualcosa di positivo.
Per la verità ci sono stati anche lacrime ed applausi di uno stadio intero, l’emozione per il ricordo di un picciotto di Palermo capace di far accendere le notti magiche di un Mondiale. E’ il saluto a Totò Schillaci, anche lui volato via troppo presto, un saluto che si è consumato dentro ad campo di calcio intitolato ad un altro grande della Nazionale Italiana, Gigi Riva, appunto.
Poi c’è stato il fischio d’inizio che ha riportato la concentrazione sulla partita. Il Cagliari ha provato a premere sull’acceleratore, ha preso il pallino del gioco, ha iniziato a collezionare lunghi minuti di possesso palla, mentre l’Empoli era intento non offrire ne spazi ne varchi. La squadra di D’Aversa, che perde anche il “motorino” Maleh per un risentimento muscolare a pochi minuti dal match, si affida all’inglese Anjorin che si piazza tra Grassi ed Henderson.
E al minuto 33 è proprio l’inglese a servire l’assist vincente a Colombo, con un passaggio filtrante calibrato con il contagiri. L’ex Milan, bravo a galleggiare sulla linea difensiva dei sardi, elude con un tiro incrociato Scuffet in uscita segnando il secondo gol in campionato. La reazione del Cagliari c’è e produce una pericolosa conclusione dell’ex Piccoli (40′) che Vasquez annienta, e l’intervallo vede l’Empoli avanti.
Negli spogliatoi Davide Nicola opera il primo cambio: i centimetri di Pavoletti al posto di Makoumbou. Ma l’Empoli colpisce ancora, al primo affondo complicando i piani degli isolani.
Scorre il quarto minuto quando Esposito raccoglie in area un pallone invitante sceso giù dalla sinistra e dal mezzo cielo di Pezzella, stop e tiro dell’ex Inter su cui Scuffet si oppone con un grande intervento; la palla torna però all’attaccante azzurro che in grande stile scivola via su Augello e Luperto, segnando il raddoppio e tornando al gol nella massima serie dopo ben oltre mille giorni il precedente.
Due a zero ma per D’Aversa il risultato è tutto da conquistare. Così, qualche minuto dopo e preso atto che l’ottimo Anjorin ha finito l’autonomia, opta per l’ingresso dello svizzero Haas, elemento di corsa e un po’ più di copertura. Così mentre D’Aversa puntella il centrocampo dell’Empoli, Nicola cerca di vitalizzare quello dei sardi: dentro Viola, qualità, per Luvumbo, e dentro Azzi, spinta, per Augello. E mentre il Cagliari attacca a testa bassa, D’Aversa predica calma. Nicola butta dentro anche Gaetano che spreca la miglior occasione, e poi Lapadula. Così, vista la forza offensiva dei padroni di casa, D’Aversa opta per la difesa a cinque, con gli ingressi di Solbakken e Cacace e con quest’ultimi due sulla linea di Esposito.
La mossa sortisce l’effetto sperato per il tecnico dei toscani perché il Cagliari spinge sì, ma è come un’onda che sbatte continuamente sui marmi calati in una scogliera. Anzi, l’Empoli in una sortita offensiva che vede coinvolti proprio Cacace e Solbakken sfiora addirittura lo 0-3 con Esposito che dal limite dell’area di rigore cerca l’incrocio dei pali alla sinistra di Scuffet e manca il bersaglio per pochi centimetri.
E’ l’episodio che fa saltare definitivamente schemi e idee nel Cagliari che, in maniera disordinata, si costruisce due buone occasioni con Gaetano, che sfiora un gran gol con una girata i poco sopra la traversa, e Pavoletti murato da Vasquez a pochi centimetri dalla linea di porta.
Il triplice fischio finale viene accolto tra una bordata di fischi e cori abbastanza espliciti verso la squadra di casa, raccolta sotto la curva rossoblù, mentre i ragazzi di D’Aversa raccolgono ben altro nello spicchio del settore ospiti gremito di empolesi in festa.
La quinta giornata porta in seno all’Empoli altri tre punti pesantissimi, per di più arrivati in trasferta su un campo difficile e di una squadra diretta concorrente nella lotta salvezza.
Ma non c’è tempo per cullarsi sugli allori, giusto questa notte, poi da domani si penserà già alla sfida di Coppa Italia di martedì in casa del Torino, in una settimana che condurrà gli azzurri al derby del Castellani di domenica prossima contro la Fiorentina.
Fonte: gabrieleguastella.it