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Abusi e riti satanici nella Bassa modenese: il bambino da cui tutto ebbe inizio oggi rivela che “si trattava di bugie, non era vero niente”

“Erano tutte bugie, mi sono inventato tutto, dopo essere stato pressato con domande ripetitive dagli psicologi e dagli assistenti sociali”. È la rivelazione clamorosa di Davide, il “bambino zero”, quello dalle cui parole nel lontano 1997 partì l’inchiesta denominata “Diavoli della Bassa” che arrivò poi a coinvolgere 16 bambini di Massa Finalese, nel Modenese.

Le accuse erano pesantissime: abusi sessuali a carico dei genitori o altri familiari anche durante messe sataniche che si sarebbero svolte all’interno del cimitero. I piccoli vennero tutti tolti alle loro famiglie naturali per essere poi affidati ad altri: alcuni imputati vennero condannati, scontando diversi anni di carcere, altri vennero successivamente assolti me non rividero più i loro bambini, oggi adulti, alcuni dei quali continuano a sostenere di avere subito abusi.

Davide, che all’epoca dei fatti aveva 7 anni, oggi 31enne, ha deciso di raccontare la verità in un’intervista rilasciata a La Repubblica: “La mia famiglia naturale aveva grossi problemi economici, ma non mi ha mai fatto del male. Quello che ho detto era per la disperazione, per i mal di testa che mi facevano venire durante i colloqui che, se non parlavo, duravano all’infinito. Se dicevo che stavo bene non mi credeva nessuno. Mi chiesero di fare dei nomi e ne inventai a caso, su un foglio. Avevo paura che se non li avessi accontentati, sarei stato abbandonato dalla mia nuova famiglia. Ora ho trovato finalmente il coraggio di dire la verità”.
“Già mi sentivo in colpa da una vita, quando è uscito “Veleno” ho sentito proprio il bisogno di chiedere scusa a mio fratello e riallacciare i rapporti coi miei familiari, quello che mi è rimasto”.

“Nel mio ultimo ricovero sono entrato volontariamente. Perché io continuavo a dire che quegli abusi non erano mai avvenuti mentre la mia madre adottiva continuava a ripetere che invece erano avvenuti e che dovevo farmi curare. Non sapevo dove sbattere la testa e ho chiesto di essere ricoverato per qualche giorno. Ma invece mi hanno tenuto 41 giorni contro la mia volontà. Un avvocato mi ha aiutato a uscire”.

Alcuni dei bambini coinvolti ancora oggi sostengono di avere subito quegli abusi: “Questo perché – spiega Davide – nelle loro menti si è creato un falso ricordo o perché è difficile raccontare la verità adesso, dopo tanti anni. Hai paura che se la possano prendere con te per tutte le bugie che hai detto. Anche io avevo paura di dire la verità. Ma noi siamo le vittime”.

Nuova luce sull’inchiesta che sconvolse la Bassa modenese fu gettata dal podcast Veleno, pubblicato nel 2017 da La Repubblica e firmato da Pablo Trincia. Storia che è diventata poi una serie tv prodotta da Amazon. Ed ora le sconvolgenti rivelazioni dell’allora bambino da cui tutto ebbe inizio. (fotografia generica da pexels.com)

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