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Adele ha monopolizzato la produzione di vinili, creando il panico tra gli artisti britannici

A lasciarsi scappare la notizia è stato Ed Sheeran, scherzandoci su, ma senza nascondere i problemi che ha portato l’uscita del nuovo album di Adele in concomitanza con il suo “=”. Da quanto ha raccontato il cantautore, per riuscire a pubblicare il nuovo disco in vinile insieme al formato CD e digitale, ha dovuto consegnare il master di “=” agli impianti a luglio, tre mesi prima dell’effettiva pubblicazione.

“Adele aveva prenotato tutti gli impianti. Io, i Coldplay, Taylor Swift, gli ABBA e Elton John eravamo tutti alla ricerca di spazi in cui far stampare i nostri vinili”, ha raccontato Ed Sheeran a Variety.

Secondo una fonte molto vicina alla casa discografica di Adele, sono state già stampate 500mila copie di “30”, album che arriverà nei negozi il 19 novembre, negli ultimi sei mesi. Un risultato davvero incredibile, ma Adele ha monopolizzato gli impianti di stampa dei vinili creando liste lunghissime di attesa, che per alcuni si sono tradotte in nove mesi.

Ad aggravare la situazione, c’è anche da calcolare la perdita dello stabilimento della Apollo Masters in California, azienda che è andata distrutta a causa di un incendio a inizio 2020. Lo stabilimento era uno dei due al mondo in grado di creare le stampe-prova da cui vengono ricavati i master definitivi dei vinili e questo ha creato gravi ripercussioni su tutta la filiera, soprattutto ora che il vinile sta tornando di moda ed è super richiesto dai fan di tutto il mondo. Billboard riporta che gli attuali impianti riescono a stampare fino a 160 milioni di vinili all’anno, ma la richiesta oscilla tra i 320 e i 400 milioni.

Per riuscire ad avere tante copie disponibili del nuovo album, Adele ha consegnato il disco agli impianti a maggio 2021, giocando d’anticipo su tutte le grandi uscite del panorama musicale mondiale come “=” di Ed Sheeran, “Music of the spheres” dei Coldplay, “Voyage” degli ABBA, “The lockdown sessions” di Elton John e “Red (Taylor’s version)” di Taylor Swift.

Gli artisti indipendenti però sono quelli maggiormente colpiti da questo “blocco”, per loro i tempi di attesa arrivano fino a 9 mesi.

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