Vera e propria “guerra” tra vicini per delle bolle di sapone. Come riporta Il Messaggero, a Ostia una vicina di casa ha chiesto l’intervento dei vigili urbani perché un bambino affetto da autismo si trovava sul balcone a fare bolle di sapone, facendo cadere acqua saponata nei balconi sottostanti. Brando ha solo otto anni e ha trovato nelle bolle di sapone il modo per rilassarsi in questo periodo difficile, come racconta la madre Francesca al quotidiano: “Brando durante l’emergenza Covid ha visto strapparsi via tutte le sue sicurezze: negozi chiusi, scuola e terapie assenti. Circostanze che lo hanno portato a essere ogni giorno sempre più triste, nonostante tutti i miei sacrifici nel trattenerlo. Così ho dovuto fargli fare più bolle di sapone del dovuto. La sua passione, le vede formarsi colorate e grandi e poi le segue con lo sguardo mentre volano via, lontano chissà per quali cieli. Molte, però, non vanno lontano ma cadono giù dalla condomina del piano terra”.
Infatti la vicina, esasperata dalla situazione, ha ingaggiato una vera guerra contro Brando e la sua famiglia, tanto da aver fatto recapitare, una settimana fa, una lettera a firma del suo avvocato in cui diceva che, se non si fosse provveduto alla pulizia del terrazzo sottostante, sarebbe stata pronta a notificare una sanzione.
Francesca, alle prese con la sclerosi multipla che l’ha colpita qualche anno fa, altri due figli e l’autismo del figlio di otto anni, si è sentita umiliata all’arrivo dei vigili urbani dopo l’esposto della vicina: “Mi sono sentita come se io e mio figlio fossimo dei criminali. Lui ha sempre più bisogno di attenzioni e uno dei pochi modi per riuscire a distrarlo sono quelle bolle di sapone”.