Britney Spears ha reclamato la sua libertà dal “padre padrone” in aula. Ieri, 23 giugno, la star si è presentata davanti alla giudice della Superior Court di Los Angeles, Brenda Penny, per chiedere di non essere più sotto la tutela legale paterna, che dura da 13 anni, precisamente dal crollo nervoso che Britney ha avuto nel 2008.
“Voglio sposarmi e avere un bambino. Volevo farmi togliere la spirale e avere un bambino, ma i miei tutori non me lo fanno fare perché non vogliono che abbia un bambino”, ha detto la cantante durante l’udienza. “Sono traumatizzata. Non sono felice, non riesco a dormire. Sono arrabbiata, piango tutti i giorni”, ha aggiunto. La giudice ha ringraziato la Spears, lodando il suo coraggio per aver voluto parlare di persona davanti alla corte.
Britney aveva già deposto davanti alla corte, nel 2019, anche se in streaming, ma in quel caso l’udienza fu a porte chiuse e non si scoprirono i dettagli. Quello stesso anno la Spears aveva informato la corte di esser stata costretta a farsi ricoverare in un centro di salute mentale, oltre a salire sul palco con 40° di febbre contro la sua volontà. Aveva anche pensato di ritirarsi dalle scene, ma di non poter effettivamente scegliere perché vincolata dalla “conservatorship” del padre Jamie.
I fan della star e i sostenitori del movimento #FreeBritney si sono riuniti davanti al tribunale di Los Angeles, mentre altri hanno manifestato a New Orleans, Atlanta e New York City. Anche il resto del mondo si è mosso per sostenere la cantante 40enne, ad esempio sono state organizzate manifestazioni anche in Gran Bretagna, Norvegia, Germania e virtualmente sul web.
Ancora nessuna decisione è stata presa in merito da parte della corte.
(foto: pagina Instagram di Britney Spears)