Ousseynou Sy, il 47enne di origini senegalesi che il 20 marzo dello scorso anno, dirottò e incendiò un autobus a San Donato Milanese con a bordo una scolaresca di 50 studenti, due insegnanti e una bidella, è stato oggi condannato a 24 anni di carcere.
Tutte le persone, lo ricordiamo, vennero messe in salvo dai Carabinieri, anche grazie alla prontezza di Ramy e Adam, i due ragazzi che chiamarono i soccorsi e a cui poi il Governo ha concesso la cittadinanza italiana.
La Corte d’Assise di Milano ha accolto la richiesta della Procura dopo quattro ore di camera di consiglio, riconoscendo anche le “finalità terroristiche” del gesto del 47enne.
Previsti, tra gli altri, risarcimenti a titolo di provvisionale pari a 25mila euro per ognuno dei ragazzi costituitisi parte civile tramite i loro genitori, ai quali è stato riconosciuto un risarcimento di 3 mila euro ciascuno.
L’imputato oggi ha reso dichiarazioni spontanee continuando a giustificare il suo gesto come una rivendicazione contro le morti di migranti dall’Africa nel Mediterraneo e ha definito l’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, un “piccolo duce”.