Si è chiusa, diciamo anche finalmente, la sessione estiva di calciomercato, andata ben oltre il confinamento dell’inizio della stagione, con i primi due turni di Coppa Italia e le prime giornate dei campionati di Serie A e Serie B.
L’Empoli anche nell’ultima giornata è stato molto attivo con un nuovo arrivato e ben tre cessioni, che potrebbero salire a quattro: sembrerebbe attesa, infatti, l’ufficializzazione del passaggio di Nicolas Haas al Lucerna in Svizzera, la Super League permette i tesseramenti dei calciatori anche quelli non svincolati fino al 7 settembre prossimo.
L’ultimo acquisto azzurro di questa movimentata estate è Simone Bastoni dallo Spezia, che prenderà la maglia numero trenta (e che ha scatenato anche malumori tra i tifosi dei bianchi all’ombra del “Picco”, ndr), e allungherà la “colonia” di ex spezzini oggi in maglia azzurra: oltre a Ismajli ad Empoli da due anni ed alla terza stagione, anche Gyasi, Kovalenko e Daniel Maldini; cinque, non male. Si punterà anche sulla voglia di riscatto di Bastoni, Gyasi, Kovalenko e Maldini, dopo la cocente retrocessione in Serie B con la loro ex squadra nello spareggio salvezza del giugno scorso, per “fare la storia” e portare l’Empoli alla terza salvezza consecutiva, mai successo prima in riva all’Arno.
Nell’ultima giornata è saltato anche il passaggio del giovane attaccante ventenne Luca Magazzù al Taranto di Eziolino Capuano, operazione che sembrava in dirittura d’arrivo. L’asse Empoli-Taranto si era inceppato anche qualche settimana fa per un altro giovane talento azzurro: il difensore Bolì infatti, che già a giugno era dato per certo ai pugliesi, non è andato alla corte del pirotecnico mister campano.
IL RIEPILOGO – Il calciomercato dell’Empoli è partito fortissimo, tanto che nelle prime due settimane il club azzurro è stato assoluto “Re del Mercato”: con le due cessioni regine, quella di Guglielmo Vicario al Tottenham e quella di Fabiano Parisi alla Fiorentina. Due cessioni che hanno fruttato nelle casse del club empolese oltre trenta milioni di euro. L’Empoli si è mosso rapidamente anche per consolidare la rosa da mettere a disposizione del tecnico Paolo Zanetti, confermatissimo al timone, puntellando difesa e centrocampo.
Così il club di Monteboro ha definitivamente sistemato la questione Luperto con il Napoli, ha riscattato Walukiewicz dal Cagliari, e con la società sarda ha trovato anche l’accordo per Marin, abbassando le pretese per un eventuale riscatto da esercitare nel giugno 2024. Con il Parma invece ha definito l’accordo per Grassi, anche in questo caso abbassando le pretese rispetto al precedente accordo dell’estate 2022, e sempre con i ducali ha poi chiuso per l’arrivo di Pezzella, lo scorso anno a Lecce, erede di Parisi e che se la giocherà con Cacace sulla fascia mancina. Sul fronte nuovi arrivi dal Milan ecco Daniel Maldini, figlio di Paolo e nipote di Cesare, e dalla Juventus Filippo Ranocchia.
Il mercato dell’Empoli però poi, almeno sul fronte degli arrivi, ha subito una brusca frenata. Per arrivare agli obiettivi dichiarati Caprile, per la porta, Cancellieri e Shpendi per il fronte offensivo, l’Empoli ci ha messo qualche settimana oltre le previsioni. In tutti e tre i casi ci sono però delle attenuanti. Caprile, che poi sfortunatamente si è infortunato, era di proprietà del Bari che lo ha ceduto al Napoli: un’affare in famiglia De Laurentiis tra figlio e padre che per la conclusione ed il relativo successivo passaggio in prestito all’Empoli ha richiesto qualche giorno in più.
Dalla Lazio il prestito oneroso con diritto di riscatto e controriscatto di Matteo Cancellieri, giunto ad Empoli a ritiro terminato, come nel caso di Stiven Shpendi. Quest’ultimo però è da considerare un calciatore dell’Empoli a tutti gli effetti, arrivato con la formula del prestito con obbligo di riscatto da esercitare tra 24 mesi. Il suo ritardo nell’approdo ad Empoli è da attribuire ad alcune questioni societarie in seno al Cesena, club in cui ha militato il ragazzo nelle ultime tre stagioni e con cui ha debuttato, insieme al gemello Cristian, facendo molto bene in Serie C.
Il botto improvviso di mercato scuote l’ambiente empolese e spezzino, nello scambio di capitani tra le due squadre: così “Pippo” Bandinelli passa allo Spezia e Gyasi approda ad Empoli.
Nel frattempo l’Empoli riusciva a piazzare alcuni calciatori di proprietà in Serie B, Serie C e Serie D, in un’ottica di crescita individuale. E’ il caso di Pezzola alla Sambenedettese, Biagini al Livorno, Tognetti alla Pianese, Evangelisti al Pineto, Chiorra alla Lucchese, Rossi al Foggia, Donati e Degli Innocenti al Lecco, Angori al Pontedera e Siniega alla Torres Sassari.
Altri ragazzi invece hanno salutato definitivamente l’Empoli come il difensore Rizza riscattato dal Cittadella, Merola al Pescara e Fantacci al Monterosi Tuscia dell’ex direttore azzurro Fabrizio Lucchesi.
Negli ultimi quindici giorni d’agosto, con il campionato di Serie A ai nastri di partenza, la rosa inizia a prendere forma tra qualche cessione illustre come ad esempio Henderson al Palermo e Stojanovic alla Sampdoria, operazione quest’ultima che include l’arrivo ad Empoli del fresco campione d’Italia con il Napoli e pari ruolo Bartosz Bereszynski.
Il presidente azzurro Fabrizio Corsi si lascia andare in una dichiarazione rivelatrice: “penso che tornerà da noi un ragazzo che ci ha dato una grande mano nell’ultimo campionato…”. I più pensano ad Akpa Akpro, ed invece dopo pochi giorni ecco tra lo stupore generale si concretizza il ritorno di Nicolò Cambiaghi in prestito dall’Atalanta, nell’ambito di un doppio colpo che porta ad Empoli anche Kovalenko.
E’ quindi Cambiaghi il calciatore a cui faceva riferimento il presidente, e non Akpa Akpro, in uscita dalla Lazio, per cui l’Empoli aveva ormai perso le speranze di riportarlo ad Empoli, magari anche a titolo definitivo. Il corteggiamento è vano: il giocatore temporeggia, mette sul tavolo la volontà di tornare in Francia nel “suo” Tolosa, impegnato anche nelle coppe europee. Per Akpa si parla di interessamenti dell’Hellas Verona, che nel frattempo chiude per un ragazzo che piace agli azzurri come Folorunsho, ex Bari e del Napoli come Caprile. Poi in maniera anche clamorosa esce allo scoperto il Monza che piazza il colpo e, quasi come una beffa, se lo coccola in tribuna proprio nel giorno della sfida contro gli azzurri.
Il club, che comunque non aveva intenzione di farsi trovare impreparato, aveva iniziato a muoversi diversamente, anche con un occhio al campo dove il 4-2-3-1 nel frattempo non stava dando i frutti sperati. Si pensa dunque ad alternative in grado di giocare anche con il 4-3-3: così arriva Maleh dal Lecce, un altro giocatore che Zanetti (come Gyasi che lo aveva avuto a Sudtirol in C, ndr) conosce bene avendolo avuto nell’esperienza vincente di Venezia in Serie B. Per arrivare a Maleh l’Empoli “sacrifica” Piccoli che passa via Atalanta, proprietaria del cartellino, ai salentini. L’attacco viene puntellato con il ritorno di Destro, ufficializzato quarantotto ore prima, che si ripresenta ad Empoli sbarbato e con una linea decisamente migliore rispetto alla seconda parte della scorsa stagione.
L’infortunio di Caprile invece, con il portiere che si fa male in allenamento nella settimana di preparazione alla sfida con il Monza, apre un buco nella rosa dei portieri, colmato con l’arrivo del nazionale albanese Berisha dal Torino.
L’arrivo di Destro fa storcere il naso ai tifosi: stato d’animo che viene manifestato nei vari commenti tra social e siti specializzati, ma anche nei luoghi abituali di ritrovo di parte del popolo azzurro. Per Destro garantirà il tecnico Zanetti nella conferenza prepartita con la Juventus: “è qui con una grande motivazione, prima di tornare lo abbiamo rivoltato a 360 gradi… parliamo di un ragazzo con cento gol in Serie A, che lo scorso anno per metà stagione è stato infortunato…”.
L’Empoli resiste alle richieste per Fazzini e soprattutto Baldanzi, e poi mentre saluta Crociata a titolo definitivo e spedisce due ragazzi Ignacchiti al Pontedera e Marianucci alla Pro Sesto, piazza il proverbiale colpo che non ti aspetti. Il fuoco d’artificio finale. A sessanta minuti dalla fine del mercato porta ad Empoli Simone Bastoni: è il colpo che chiude la rosa messa a disposizione del tecnico Zanetti e che, come confermato da lui stesso sempre nel solito pregara con la Juventus, “ci consente di fare un ulteriore step in termini tecnici e temperamentali e di poter giocare anche in modi differenti…”.
Ora la parola passa al campo, anche se il calendario è in salita: Juventus, poi Roma e Inter, prima della sfida salvezza in casa contro la Salernitana, sono davvero banchi di prova difficili quanto importanti.
Fonte: gabrieleguastella.it