Stavano aspettando il feretro per poter celebrare il funerale di Manuela Spargi, la donna morta dopo essere precipitata nel lago di Como, da 40 metri, al volante della sua auto, pare a seguito di una manovra sbagliata. Nell’incidente sono rimasti gravemente feriti anche il marito e un loro amico. Parenti, amici e conoscenti si erano radunati sul sagrato della Chiesa di San Leonardo Murialdo al Giambellino, nella periferia sud-ovest di Milano, ma il carro funebre, che doveva riportare la salma della 57enne da Colico, in provincia di Lecco, a Milano, non è arrivato. Il funerale era stato fissato nel pomeriggio di venerdì scorso 5 gennaio, alle 14.00, ed è stato rimandato a data da destinarsi.
L’addetto delle onoranze funebri, un 37enne milanese, al volante del carro funebre che trasportava la bara con la salma, ha sbagliato strada e si sarebbe perso sulle montagne della Valtellina, bloccato dalla neve prima di venir recuperato semiassiderato dal Soccorso Alpino. La salma di Manuela Spargi è stata inutilmente attesa da parenti e amici e solo in tarda serata si è scoperto che il carro funebre era rimasto bloccato su un passo innevato, chiuso come ogni inverno da novembre, il Dordona, in territorio di Fusine (Sondrio), al confine con la provincia di Bergamo.
Nella zona non c’era campo per il cellulare e il 37enne si è incamminato a piedi per cercare aiuto. L’uomo è stato infine rintracciato dagli operatori del soccorso alpino e dai Carabinieri e, vittima di un principio di assideramento, è stato trasportato all’Ospedale di San Giovanni Bianco (Bergamo).
Nella giornata di sabato 6 gennaio i Vigili del Fuoco di Sondrio hanno poi provveduto a recuperare il carro funebre con la salma. (fotografia di repertorio)