Servizio di Gabriele Guastella
INTER (3-5-2) – 97 Radu; 33 D’Ambrosio, 13 Ranocchia, 32 Dimarco; 2 Dumfries, 22 Vidal (dal 20′ st 23 Barella), 5 Gagliardini (dal 33′ st 9 Dzeko), 8 Vecino (dal 20′ st 20 Calhanoglu), 36 Darmian (dal 20′ st 14 Perisic); 10 Martinez Lautaro (dal 4′ pts 12 Sensi), 19 Correa (dal 5′ 7 Sanchez). A disp. 1 Handanovic, 21 Cordaz, 95 Bastoni, 6 De Vrij, 11 Kolarov, 7 Sanchez, 37 Skriniar. All. S. Inzaghi
EMPOLI (4-3-1-2) – 22 Furlan; 20 Fiamozzi (dal 26′ st 30 Stojanovic), 42 Viti, 6 Romagnoli, 3 Marchizza (dal 40′ st 34 Ismajli); 23 Asllani (dal 7′ pts 16 Fazzini), 5 Stulac, 25 Bandinelli (dal 1′ st 8 Henderson); 27 Zurkowski (dal 1′ st 10 Bajrami); 9 Cutrone, 99 Pinamonti (dal 1′ st 28 Ricci). A disp. 1 Ujkani, 13 Vicario, 26 Tonelli, 31 Rizza, 36 Pezzola, 21 Damiani. All. A. Andreazzoli
Arbitro: Sig. J.L. Sacchi di Macerata (Bottegoni-Margani | IV Uff.le Colombo – VAR Giua – Vivenzi)
Marcatori: al 13′ 7 Sanchez (I); al 16′ st 10 Bajrami (E), al 31′ st 9 Cutrone (E), al 46′ st 13 Ranocchia (I); al 14′ pts 12 Sensi (I).
Note: Angoli Inter 6 Empoli 5. Ammoniti: al 9′ st 8 Vecino (I), al 33′ st 6 Romagnoli (E). Espulsi: -. Recupero: 2′ pt – 5′ st | 1′ pts – 0′ sts. Spettatori: 5.000 (stadio aperto solo a 5 mila spettatori, con settore ospiti chiuso per emergenza sanitaria).
Ottavi di Finale di Coppa Italia, turno ad eliminazione diretta senza gara di ritorno. Chi vince accede ai Quarti di Finale. Per l’Inter è il debutto nell’edizione 2021/22 per l’Empoli la terza sfida di coppa: gli azzurri si sono guadagnati gli Ottavi eliminando il Vicenza, successo per 4-2, e l’Hellas Verona grazie alla vittoria esterna per 4-3. Nella gara in terra veneta fu decisivo bomber Leonardo Mancuso che domani lascerà Empoli per passare al Monza. Mancuso, che era stato convocato per la trasferta di coppa, non sarà nemmeno in panchina, di fatto è già da considerare un ex azzurro e lascerà libera la maglia numero sette.
Per Andreazzoli si allunga così la lista degli indisponibili per questa partita, e si accorcia ulteriormente la rosa a disposizione: oltre all’ormai ex attaccante azzurro ricordiamo le defezioni di La Mantia, squalificato, oltre a Luperto, Haas, Parisi, Ekong, Baldanzi.
E’ un Empoli giovanissimo con tantissimi ragazzi cresciuti nel vivaio empolese.
L’Inter fa ampio turn over ma la formazione nerazzurra è comunque molto competitiva: basti pensare alla coppia offensiva composta dagli argentini Correa e Lautaro Martinez.
PRIMO TEMPO – L’avvio dell’Inter è importante e al tempo stesso preoccupante per i nerazzurri. Preoccupante perché dopo tre minuti di gioco Simone Inzaghi perde Correa per infortunio dopo uno scontro di gioco fortuito con Romagnoli: il centrale difensivo azzurro salta per arrivare sul pallone, Correa fa ponte e l’empolese resta sopra al corpo dell’interista. L’argentino in lacrime esce dal campo e al suo posto entra Sanchez. E proprio Sanchez, scherzo del destino, capitalizza il buon impatto dei padroni di casa con la partita dentro al minuto 13′: il numero sette nerazzurro è troppo solo a centro area e di testa devia in rete un cross dalla destra.
L’Empoli reagisce e tre minuti dopo reclama per un più che dubbio contatto in area di rigore nerazzurra: Bandinelli è colpito sulla caviglia da dietro dall’ex azzurro Vecino. Sono due i replay che incastrerebbero il centrocampista argentino. Un rigore solare con il Var che stranamente non richiama il direttore di gara al monitor.
A parte questa fiammata poi l’Inter è in controllo e l’Empoli, pur in maniera ordinata e cercando sempre di giocare a calcio, non riesce quasi mai ad impensierire gli avversari.
SECONDO TEMPO – L’intervallo è utile ad Andreazzoli per riordinare le idee. La squadra empolese esce dal tunnel degli spogliatoi con ben tre novità, ed è completamente ridisegnata, anche in campo. Ricci, Bajrami e Henderson prendono il posto di Pinamonti, Zurkowski e Bandinelli e la partita diventa praticamente equilibrata.
Anzi ad un certo punto in poi l’Empoli inizia a dominare soprattutto in mezzo. Dal terzo e per tredici lunghi minuti la squadra di Andreazzoli è costantemente dentro la metà campo avversaria e al 16′ arriva il meritato pareggio firmato Bajrami. Dopo un lungo fraseggio empolese con il pallone spostato più volte da destra a sinistra e viceversa il pallone arriva all’altezza del lato corto mancino dell’area di rigore da dove Cutrone effettua un contro-cross al centro, Bajrami controlla e tira con il pallone che si insacca all’angolino. Uno a uno e San Siro gelato.
Poco dopo l’arbitro fischia un rigore per un presunto tocco con il braccio di Dumfries su conclusione di uno scatenato Cutrone. Il Var lo chiama al monitor e Sacchi cancella il rigore.
Ma l’Inter nonostante un triplo cambio di qualità con Perisic, Barella e Calhanoglou al posto di Vidal, Vecino, tra l’altro ammonito, e Darmian continua a soffrire il gioco brillante e divertente della squadra azzurra, con il tecnico azzurro che inserisce anche Stojanovic al posto di Fiamozzi. Il gioco empolese è divertente e anche produttivo perché su un cross da sinistra di Henderson Cutrone salta ben appostato in area di rigore e di testa sigla il gol del controsorpasso empolese con la complicità della traversa e di spalla e tacco del portiere nerazzurro.
La temperatura al Meazza cala ulteriormente e con il passare dei minuti, nonostante anche l’ingresso di Dzeko, l’Inter sembra non trovare il bandolo della matassa anzi rischia, rischia paurosamente l’1-3 che comprometterebbe seriamente partita e qualificazione con Bajrami e Cutrone pericolosissimi.
La pressione esercitata dai nerazzurri con il passare dei minuti si fa sempre più asfissiante, Andreazzoli inserisce Ismajli al posto di Marchizza per dare centimetri e freschezza al pacchetto arretrato e il cambio sembra in effetti dare i suoi frutti perché la squadra di Inzaghi arriva veloce ai quindici metri ma poi sbatte sui frangiflutti empolesi.
L’arbitro assegna cinque minuti di recupero, e i minuti di recupero combaciano con una fase in cui forse il baricentro dell’Empoli si abbassa un po’ troppo a ridosso della propria area di rigore. Dentro al primo dei cinque di recupero, su una solita azione offensiva confusionaria dei campioni d’Italia in carica, alimentata più dalla forza dei nervi che dalle idee, il pallone resta dentro l’area di rigore empolese e arriva nei pressi di Ranocchia in posizione avanzata che in mezza rovesciata trova lo spiraglio per il 2-2.
Un 2-2 che condanna l’Empoli ai tempi supplementari, nella logica delle idee doveva semmai essere il contrario, ma in questo pazzo mercoledì di Coppa Italia è proprio così.
PRIMO TEMPO SUPPLEMENTARE – L’Empoli ha un impatto decisamente migliore dell’Inter e l’impressione è che siano più i toscani a poter guadagnare qualcosa che non l’Inter in questi trenta minuti suppletivi. La sensazione è netta perché l’Inter appare troppo iper-offensiva, appare come una squadra quasi spaccata in due.
Inzaghi ha il merito di capirlo e inserisce Sensi al posto di Lautaro Martinez, mentre al 97′ Andreazzoli schiera il giovane primavera Fazzini al posto dell’altro primavera Asslani.
Però adesso con Sensi in campo l’Inter è più equilibrata e per l’Empoli è un po’ più difficile creare pericoli. Come per Sanchez, entrato al posto di Correa, la regola della mossa inattesa vale anche per Sensi che entra al posto di Lautaro. Perché al minuto 104 è proprio Sensi a siglare la rete che regala la rete del 3-2 e del secondo contro-sorpasso della serata.
SECONDO TEMPO SUPPLEMENTARE – Quello di Sensi è il gol del secondo contro-sorpasso della serata e anche il gol che decide la sfida e la qualificazione in favore dei nerazzurri perché nell’ultimo quarto di match l’Inter con qualche sofferenza in più nel finale riesce a mantenere l’esiguo vantaggio e a guadagnarsi così l’accesso ai Quarti di Finale.
Finisce con l’Empoli fuori dalla Coppa Italia con una sconfitta per 3-2, proprio come nel gennaio 2021 con il Napoli al Diego Armando Maradona. Ma davanti a questo Empoli giù il cappello: gioca bene, diverte, e continuano ad esordire ed emergere sempre nuovi talenti. Chapeaou.