E’ ufficiale il contratto con la Bending Spoons, che realizzerà l’app italiana per il tracciamento del contagio da Coronavirus. “Immuni”, così si chiama l’app, è stata realizzata insieme a il centro medico Santagostino di Luca Foresti e ora passerà al vaglio del team di Vittorio Colao. L’app sarà utilizzabile su base volontaria e verrà sperimentata in alcune regioni pilota.
“Immuni” rileverà tramite Bluetooth il “contatto”, in quanto la tecnologia ha un raggio d’azione molto simile alla distanza di sicurezza da mantenere per le norme sanitarie e rileverà il codice anonimo del dispositivo con cui è entrato in contatto.
L’app memorizzerà i codici e, se una persona risulta essere infettata dal Covid-19, l’operatore sanitario riceve il codice col quale può scaricare dal server centrale i dati dell’app del paziente, compresi i codici delle persone “incrociate” dall’infetto. A questo punto il server calcola il rischio di contagio e invia un sms agli smartphone delle persone a rischio.
Non è prevista nessuna geolocalizzazione per motivi di privacy, la funzione però potrebbe essere inserita successivamente con l’autorizzazione delle singole persone. “Immuni” traccerà un diario clinico del proprietario del cellulare, con informazioni come sesso, età, malattie pregresse e assunzione di farmaci. Il diario verrà aggiornato costantemente in caso di presenza di Covid-19 con sintomi, stato di salute e terapie.
La Ue ha dettato regole ferree per l’app: anonimato, niente geolocalizzazione, ok al bluetooth e alla volontarietà, tutte norme che hanno avuto il plauso del Garante Privacy Antonello Soro. Come riporta Tgcom24, Arcuri spera in una massaccia adesione volontaria dei cittadini, per poter supportare il sistema di tracciamento dei contatti per evitare che si possa replicare il contagio. “I dati sulla posizione dei cittadini non sono necessari né consigliati ai fini del tracciamento del contagio”, sottolinea Bruxelles, precisando che l’obiettivo delle app “non è seguire i movimenti delle persone o far rispettare le regole perché creerebbe rilevanti problemi di sicurezza e privacy”.