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Covid: terapie intensive quasi vuote in Italia

Le terapie intensive italiane sono quasi del tutto prive di pazienti Covid. Lo rileva il monitoraggio dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas), aggiornato al 5 luglio. I pazienti Covid occupano ormai il 2% dei posti letto delle terapie intensive.

Stessa percentuale anche per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto nei reparti non di area critica, come ad esempio Malattie Infettive, Medicina Interna e Pneumologia da parte di persone che hanno contratto l’infezione da coronavirus.
A fine marzo, le terapie intensive Covid erano al 41% e i ricoveri al 44%.
Una situazione che rasserena, anche se non bisogna assolutamente abbassare la guardia: a preoccupare è in particolare l’avanzata dei contagi riconducibili alla cosiddetta variante Delta.

E da Israele arriva la notizia che proprio nel prevenire la diffusione di questa variante, il vaccino Pfizer è “in maniera significativa” meno efficace. I dati, pur confermando che il vaccino protegge dai casi seri e dall’ospedalizzazione, indicano che l’efficacia nel prevenire casi sintomatici è scesa di circa il 30% passando dal 94,3% (nel maggio scorso) al 64% di giugno a fronte della diffusione della variante Delta.

Nei giorni scorsi l’Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco, aveva invece confermato l’efficacia di due dosi di vaccino anche contro le varianti. (fotografia generica, di Spencer Davis su Unsplash

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