A febbraio 2019 Cristiano De André era stato condannato per diffamazione della ex moglie, che aveva descritto come una persona con disturbi psichici e manipolatrice dei figli gemelli a danno del padre nel suo libro autobiografico, “La versione di C”. Giudizi che la donna aveva trovato diffamatori e per cui aveva querelato l’ex marito.
L’artista era stato condannato a un mese di reclusione con pena sospesa e ad un risarcimento di 5.000 euro, decisione che venne poi confermata a gennaio 2020 dalla Corte d’Appello di Trento.
Come riporta il Messaggero, De André aveva poi fatto ricorso in Cassazione, ma la sua richiesta è stata respinta condannando l’artista al pagamento delle spese legali oltre a quelle sostenute dalla parte civile, per un totale di 3.500 euro. Tra i motivi dell’impugnazione, De André aveva invocato l’esercizio del diritto di cronaca e di critica, ma secondo la Cassazione “in maniera impropria”.
(foto: pagina Instagram di Cristiano De André)