Era riuscita a rintracciare la madre naturale che in un primo momento si era rifiutata di aiutarla: poi però la donna si era resa disponibile a sottoporsi a un prelievo di sangue per consentire alla figlia, nata da una violenza e abbandonata in fasce, di iniziare delle terapie sperimentali, necessarie per darle la speranza di poter sconfiggere la rara forma di tumore che l’ha colpita.
Protagonista della complicata e dolorosa vicenda è l’infermiera 48enne di San Vittore Olona, in provincia di Como, Daniela Molinari.
La terapia non ha però dato il risultato sperato e così Daniela si è vista costretta a chiedere aiuto anche al presunto padre naturale, dal momento che dal Dna dell’uomo possono arrivare informazioni genetiche determinanti per i medici, indispensabili per riformulare il farmaco.
Daniela ha così contattato quello che crede sia il padre biologico, individuato attraverso una dettagliata ricerca, ma anche lui, in un primo momento, non avrebbe voluto saperne. Così Daniela ha deciso di lanciare un nuovo appello attraverso la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”. “Non voglio disturbare né lei né la sua famiglia – ha detto rivolgendosi al padre –, ma sono malata, non ho molto tempo. Una provetta del suo sangue potrebbe aiutarmi”.
Ed ora arriva la buona notizia: l’uomo, come si legge in un post pubblicato sulla pagina Facebook di “Chi l’ha visto?”, “ha detto si all’appello di Daniela Molinari per il prelievo di verifica della compatibilità”. (fotografia dal profilo Facebook di Daniela Molinari)