7 ottobre 2019 – Muore davanti all’ospedale poco dopo essere stato dimesso dal pronto soccorso.
Vittima un uomo di 68 anni il cui cadavere è stato rinvenuto da un medico questa mattina, prima dell’alba, nell’androne che porta alla scala antincendio. E’ accaduto a Mantova.
L’uomo sarebbe stato colto da un malore e per questo avrebbe cercato di rientrare in ospedale senza però riuscirvi, aprendo la porta sbagliata, di fianco a quella del pronto soccorso.
Il 68enne era arrivato ieri all’Ospedale Carlo Poma poco dopo le 19.00, accusando forti dolori a una caviglia e all’addome. Avrebbe riferito di avvertire tali disturbi da almeno un paio d’anni, forse per questo gli è stato attribuito il codice bianco ed è stato visitato intorno alla mezzanotte, per essere poi dimesso con una richiesta di una visita specialistica. Ma mentre stava lasciando l’ospedale, è stato colpito da un malore che lo ha ucciso.
Sul luogo del rinvenimento del cadavere sono giunti la Polizia e il Magistrato di turno. (fotografia di repertorio)
La medicina si muove bene quando le malattie si manifestano in una forma che ricorre spesso. Negli altri casi è tutto molto difficile, nonostante ci siano mezzi diagnostici sempre più affinati. La situazione dei pronto soccorso è drammatica quasi ovunque. Le condizioni di lavoro del personale medico e infermieristico non permettono né di approfondire le cose, né di ascoltare i pazienti, né di dedicare loro troppo tempo . Altrimenti dalla media di sei ore di attesa si passerebbe a 24-36h e poi i posti letto vengono sempre più ridotti perché costano troppo e quindi dopo diagnosi fatte frettolosamente, seguono dimissioni a casa altrettanto superficiali, delegando il medico curante, figura ormai anacronistica, di un fantomatico proseguo delle cure. Naturalmente, di fronte ai cosiddetti eventi avversi, la responsabilità si è andata sempre più individualizzando. È sempre colpa del singolo operatore e mai di un’ organizzazione o di una dirigenza che ha stabilito certe regole di funzionamento. Va poi ricordato che in Italia, da molti anni, si sta cercando di favorire la sanità privata e al sistema pubblico si lascia solo i pronto soccorso e i casi sociali, che tutte le notti si ammassano nelle sale d’aspetto e sfogano tutto il loro malessere che non è solo fisico, ma anche psichico, sociale ed esistenziale.
Sono pienamente d’accordo, tenendo presente che la Medicina in continua evoluzione ci pone di fronte ad un malato sempre più complesso ed il povero medico di Pronto Soccorso dovrebbe capire e risolvere I’m quel breve lasso di tempo problemi che un paziente magari si porta avanti da tempo. Il malato in emergenza per assurdo è più facile assisterlo!!!
Sanita’ in italia sta andando verso una follia totale.
Malorganizzata per la terz’eta’.
Posti letto mancano e mancano le strutture accoglienti per le persone fragili.
Di seguito si versano in P.S in tti gli ospedali e cercano di risolvere i loro problemi che sono 80% cronici.
Il medico curante che piglia stipendio con i fiocchi pero’ i suoi pazienti nn li segue come deve.
Un cane che morde la coda.
Tti i giorni peggio.
Personale medico ed infermieristico sottopagati e caricati di troppo lavoro e resposabilita.
Molti medici se ne stanno andando in altri paesi perche pagano meglio e lavoro piu organizzato e si lavora meglio.
In italia si spreca molta energia e tempo con risultati scadenti nn soddisgfacenti.
DR.EBRAHIM
MEDICO DEL P.S
Non sono così convinto che siano legate le questioni, vista anche la sfortuna di quest’uomo. Uno che ha dolore DA DUE ANNI è per forza codice bianco, mandando per logica e principio l’urgenza della prestazione (almeno fino ad allora).
Verosimile aneurisma dissecante dell’altra con buona pace di tutti
I politici non conoscono le sale d attesa
E sono ricoverati in ogni momento per qualsiasi banale accertamento
Manderanno gli ispettori che costano quanto assumere personale
Vergogna
E non centra nulla il caso in questione
Chi lascia i pronti soccorsi e i posti letto in queste condizioni dovrebbe essere interdetto dai pubblici uffici
Adesso tutto é fatto con molta superficialità, chi assiste malati deve eseguire un protocollo alla lettera prima di dimettere una persona, prendendo sotto gamba quel che potrebbe avere.
Ogni persona che varca la soglia del pronto soccorso non lo fa per divertimento come mio marito che dopo una polmonite da tre settimane e affanno è stato visitato da lei proprio questa sera e lo ha trattato con estrema sufficienza dandogli dell’ansioso e non salutandolo neanche andando via. Le frustrazioni dei medici non posso ricadere sui pazienti.
Sono molti i casi in cui le persone vengono dimesse e poi vengono a mancare e se permette se un papà di due bimbi piccoli sta male va al pronto soccorso, credo sia possibile farlo nel massimo rispetto.
Buon lavoro e spero che il prossimo paziente venga trattato con più rispetto.