Continua la guerra tra Elton John e l’ex moglie Renate Blauel a colpi di rivelazioni sulla stampa inglese. Tutto era iniziato come una “semplice” schermaglia legale, la Blauel aveva chiesto tre milioni di sterline come risarcimento per esser stata menzionata in alcuni passaggi dell’autobiografia “Me”, che avrebbero violato un presunto accordo di riservatezza sottoscritto dopo la separazione e che le avrebbero causato “gravi disagi psicologici”.
Ora però la disputa si è spostata sui tabloid britannici con pesanti rivelazioni sul passato dell’ex coppia. In una serie di documenti depositati alla corte inglese dai legali della Blauel, emerge che la donna tentò il suicidio tre giorni dopo il matrimonio, a causa della depressione “perché il matrimonio non funzionava”. La donna venne accompagnata dallo staff di Elton John all’ospedale locale, dove fu sottoposta a lavanda gastrica, riaccompagnata a Londra una volta ristabilitasi sarebbe stata riaccolta alla luna di miele solo dopo due settimane.
Non si è fatta attendere la risposta dei legali dell’artista che confermano quanto sia “ampiamente documentato come il loro matrimonio fosse del tutto civile e il rapporto mantenuto dalla coppia dopo il divorzio sia stato gentile, rispettoso e onorevole per trent’anni. Troviamo sconcertante che questa causa sia incentrata sulla privacy quando in ogni fase di questo procedimento Renate ha scelto di rendere le sue testimonianze di pubblico dominio – quando avrebbe potuto scegliere di mantenerle riservate – su presunte esperienze accadute durante il loro matrimonio, che va completamente contro l’intero spirito del caso. Questo non fa altro che dimostrare che il vero scopo di questa causa sia quello di estorcere una grossa somma di denaro a Elton e offuscarne pubblicamente la reputazione per mezzo di falsità”.