Immunizzare tutti gli emiliano-romagnoli entro l’estate, dosi vaccinali permettendo. E’ questo l’obiettivo a cui punta la Regione Emilia-Romagna. Lo hanno detto oggi in video-conferenza stampa il Governatore, Stefano Bonaccini, e l’Assessore alla Sanità, Raffaele Donini.
“Fino a 45mila dosi di vaccino al giorno, oltre 1,3 milioni al mese, col dispiegamento possibile quotidiano di 75 team e oltre 1.000 operatori in oltre 70 punti vaccinali da Piacenza a Rimini. È quanto il sistema sanitario regionale – si legge in un comunicato stampa della Regione – può garantire in presenza delle dosi di vaccino necessarie. Un ritmo di somministrazioni che permetterebbe di immunizzare tutti gli emiliano-romagnoli entro l’estate.
Con la priorità, una volta terminata l’attuale fase 1, che viene estesa anche alle forze dell’ordine, data alle fasce di popolazione più esposte al Covid: anziani, persone con più di 60 anni, quelle con patologie croniche, a rischio di malattie gravi o morte, disabili, insegnanti e personale scolastico ad alta priorità.
E’ l’organizzazione messa a punto nel Programma di attuazione del piano vaccinale nazionale contro il Coronavirus della Regione Emilia-Romagna, definito, anche sulla base delle indicazioni ministeriali e della gestione commissariale, con l’individuazione di tempi, luoghi, modalità organizzative di somministrazione del vaccino, fasce di popolazione.
Quello della Regione è un programma flessibile, strutturato su quattro scenari diversi, perché basato sulla quantità di vaccini consegnati settimanalmente dalle case farmaceutiche (Pfizer Biontech, Moderna, AstraZeneca e J&J), ma che prevede da subito una struttura organizzativa in grado di fare appunto 45mila dosi al giorno”.
“In Emilia-Romagna siamo pronti a garantire la vaccinazione di tutta la popolazione entro l’estate, se potremo contare sulle dosi necessarie – affermano il Presidente Bonaccini e l’Assessore Donini -. Già in questa prima fase della campagna, nella nostra regione si registra il più alto numero di vaccinati in rapporto alla popolazione, ma vogliamo essere messi nelle condizioni di fare molto di più, per garantire al massimo la salute delle persone, soprattutto quelle più fragili, e arrivare a frenare il contagio in maniera definitiva. La macchina organizzativa che abbiamo messo a punto con questo piano ci permette di somministrare già adesso fino a un milione e 300mila vaccini al mese, 45mila al giorno: basta, quindi, con i tagli nelle forniture, che anzi dovranno aumentare, e di tanto. Stiamo parlando della più vasta e importante operazione di salute pubblica che sia mai stata fatta e, insieme, dobbiamo completarla velocemente e con efficacia. Ricordiamo a tutti che la vaccinazione è l’unica strada per uscire dalla pandemia e che il Paese, così come l’Europa, non possono più permettersi ritardi sulla tabella di marcia”.
“Importante – aggiungono -, nell’ambito del programma di vaccinazione regionale, potrà essere l’apporto dei Medici di medicina generale. Apporto che sarà definito sulla base dell’accordo nazionale che è in fase di chiusura in questi giorni. Li ringraziamo per la disponibilità che hanno manifestato, che si tradurrà non solo in un supporto concreto per la vaccinazione – che andrà organizzata presso i loro ambulatori o nei centri vaccinali delle Ausl, sulla base dei vaccini disponibili e delle loro caratteristiche di conservazione – ma anche nell’individuazione dei pazienti fragili e con maggiori difficoltà a raggiungere i luoghi di vaccinazione”.