Il grande Ennio Morricone, scomparso oggi all’alba, all’età di 91 anni, è conosciuto soprattutto come compositore per il grande cinema, tanto che vinse due Oscar, uno alla carriera e uno per le musiche di “The Hateful Eight”.
Il Maestro lavorò però anche alla realizzazione di numerosi pezzi di musica pop, soprattutto tra gli anni Sessanta e Settanta.
Ecco alcune canzoni di cui ha curato gli arrangiamenti:
“Buon Natale a tutto il mondo” di Domenico Modugno (1958);
“Pinne fucile ed occhiali” e “Guarda come dondolo” di Edoardo Vianello (1959): qui Morricone sperimenta nuovi suoni e aggiunge il rumore dell’acqua;
“Il barattolo” di Gianni Meccia (1960): è del Maestro l’idea di inserire nel pezzo il suono di un barattolo vero, un piccolo effetto sonoro per il quale, per sua stessa ammissione, si è ispirato alla musique concrète;
“Abbronzatissima” di Edoardo Vianello (1963): oltre agli arrangiamenti è sua anche l’idea di raddoppiare la “A”;
“Sapore di mare”di Gino Paoli (1963);
“Questi miei vent’anni” di Catherine Spaak (1964);
“Il mondo” di Jimmy Fontana (1965);
“Uccellacci e Uccellini” (1966): i titoli di coda del film di Pasolini sono, come canta Domenico Modugno, musicati da Ennio Morricone;
“Se telefonando” di Mina (1966): arrangiatore e autore della musica, per la quale pare che il Maestro si sia ispirato alla sirena della polizia di Marsiglia . Il testo, come noto, è di Maurizio Costanzo e Ghigo de Chiara.
“C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones” di Gianni Morandi (1966).
“Quello che conta” di Luigi Tenco (1962) e “Pel di carota” (1963): è sua la musica.
Se la maggior parte delle canzoni che portano la sua firma si collocano tra gli anni Sessanta e Settanta, ritroviamo Morricone anche nel 2009 con il ri-arrangiamento di “Questo piccolo grande amore” di Claudio Baglioni e nel 2013 con quello di “La Solitudine” di Laura Pausini.