L’attaccante del Pisa Sporting Club Ernesto Torregrossa ospite negli studi di 50 Canale nel corso della trasmissione “Il Neroazzurro” ha affrontato molti temi, cominciando dalla vittoria nell’ultima partita della stagione regolare contro il Frosinone: “Ho seguito il Pisa molto bene da dicembre ed un po’ anche prima. Credo che nessuno si aspettasse una squadra così forte, da terzo. Penso sia motivo di orgoglio per la città, per la squadra e per il Mister aver dimostrato di essere tra le squadre più forti del campionato“. Sulla poca distanza dal secondo posto: “Un po’ tutti avranno qualcosa da recriminare. Il campionato è stato bellissimo ed incerto fino all’ultima giornata. Noi avremmo potuto chiudere secondi o settimi. Mancava da 30 anni questo posizionamento quindi è davvero un risultato importante“. A Frosinone prima partita interamente in panchina: “Tutti vogliono giocare, far gol ed assist: è normale. L’importante era ottenere il risultato, non ho giocato ma non ci sono i problemi e cerco di dare il mio contributo anche dalla panchina con qualche parola o aiuto ai miei compagni“. Sui mesi di Pisa: “Purtroppo qualche fastidio ancora non mi fa stare benissimo e non mi permettere di giocare con continuità. Il mister ha dovuto gestirmi in questi mesi, purtroppo non sono mai stato al 100%. Spero comunque di aver dato una mano e di poterla dare nelle prossime partite“. Sui playoff: “Ci sono tanti fattori che determinano. Rispetto al campionato non riesci a compensare alcuni episodi casuali. Per il nostro modo di essere, molto intensi, credo che la prestazione di Frosinone ci sarà molto utile. Non eravamo brillantissimi ed avevamo perso un po’ di stima in noi stessi. Invece quella partita ci ha fatto capire che ci siamo e siamo forti. Daremo il massimo per conquistare la Serie A“. Un commento su Lorenzo Lucca ma più in generale sui giovani: “E’ importante capire chi ti consiglia per il tuo bene. A volte si ha intorno persone che ti danno ragione per soddisfare il tuo ego. E magari altri che sono più critici ma danno consigli sinceri“. Alcuni ricordi del proprio percorso e della propria infanzia: “Ho vissuto in Sicilia fino ai 15 anni poi ho iniziato a girare per il calcio ma i miei genitori sono legati al Sudamerica: mio padre è di origine venezuelane mentre invece mia madre è argentina. Lei è arrivata in Italia per giocare a pallavolo in A2, ha conosciuto mio padre ed è rimasta quì. Ed è stata lei a crederci inizialmente, poi lui mi ha seguito molto negli anni“. L’attaccante prosegue: “Sono stato sia in Argentina che in Venezuela ma poche volte quando ero ancora piccola e non ho più avuto modo di andare“. Torregrossa racconta un aneddoto: “Ho fatto un anno alla Lucchese poi con il fallimento avevo diverse richieste. Andammo a Udine e mi proposero 5 anni di contratto, sul momento rimanemmo molto formali ed impostati, poi appena usciti senza farci vedere iniziammo a saltare ed abbracciarci. Era un bel salto per me e le mie prospettive“. Mai pensato alla nazionale venezuelana? “Sono stato contattato due anni fa dal precedente commissario tecnico. Ultimamente c’è stato qualche contatto, l’idea mi fa sicuramente pensare perchè fa parte comunque del mio percorso e di qualcosa che ho dentro. Sarebbe un’opportunità difficile da farsi sfuggire. Se la possibilità ci sarà credo di rispondere di sì“.
Fonte: tuttopisa.com
Foto: Pisa SC