Sta facendo discutere l’iniziativa della provincia di Bolzano per contrastare l’abbandono delle deiezioni dei cani per strada. Si è infatti deciso di procedere, in caso del rinvenimento di un escremento, all’analisi del Dna del cane, prelevandone un campione biologico, per risalire all’animale e dunque al proprietario che rischia una multa da 292 a 1.048 euro.
Tale misura è stata decisa nel 2020, ma è diventata operativa solo ora e presuppone ovviamente la mappatura del Dna, con costo a carico del proprietario, di tutti i cani del territorio. Tale esame andava fatto dal veterinario entro il 31 dicembre dello scorso anno a un costo di 65 euro. E chi, non avendolo fatto, non rimedia, rischia una sanzione.
Ma ecco i primi problemi: la profilazione genetica è stata infatti eseguita solo per 5mila cani sui 45mila censiti in totale nella zona. Inoltre eventuali turisti con animale al seguito o i visitatori occasionali, non avendo l’obbligo dell’analisi del Dna del proprio cane, non potranno essere soggetti a tale disposizione. Nonostante le diverse perplessità, Bolzano tira dritto con il consigliere regionale responsabile dell’Alto Adige, Arnold Schuler, che ha dichiarato come in realtà tale iniziativa stia riscuotendo l’interesse anche di altre regioni italiane. (fotografia di repertorio, generica di cane)