Prende forma la fase 2 con una riapertura scaglionata delle attività lavorative: l’ipotesi è di sbloccare qualche codice Ateco già dal 27 aprile e proseguire, più lentamente, nel corso di maggio con la possibile riapertura dei negozi dall’11 e dei bar e ristoranti dal 18 maggio (con una possibile riapertura anticipata per il servizio di asporto). Non riapriranno tutte le attività e sarà solo un allentamento delle restrizioni.
Nel weekend arriveranno direttive sicure da parte del premier Conte, ma per ora sembra che sia previsto il via libera per le corse lontano da casa, la possibilità di andare nelle seconde case e di far visita ai parenti indossando mascherine. Verranno mantenuti i limiti regionali di mobilità e alcune zone rosse all’interno delle regioni stesse a seconda dell’andamento del contagio e delle condizioni del sistema sanitario locale.
Secondo quanto indicato dalla task force di Vittorio Colao, è importante far ripartire la manifattura, le costruzioni e i servizi, in modo da permettere a 2,7 milioni di italiani di tornare al lavoro e verrà incentivato l’uso dello smart working. Si consiglia di tenere a casa chi ha più di 60 anni o si trova in condizioni di salute precarie, ma in alcuni settori (alimentari e sanità) queste categorie a rischio non hanno mai smesso di lavorare.
Con le distanze di sicurezza da mantenere sui mezzi pubblici, verranno incentivati i mezzi privati e trasporti aziendali, inoltre saranno istituiti dei controlli per verificare che le aziende rispettino i protocolli di sicurezza, turni e orari spalmati nel corso della settimana. Nelle città ci si muoverà con la mascherina e partirà l’utilizzo dell’app “Immuni” per monitorare i contagi per una nuova normalità, che per ora non prevede la riapertura di palestre e discoteche, con la possibilità di richiudere tutto in caso di risalita dei contagi.