Il 15 maggio scorso è uscito su tutte le piattaforme digitali il suo nuovo singolo “Regali fatti a mano” ed è il primo, nato sotto l’egida di una major, in questo caso, la Universal.
Gio Evan però arriva da molto lontano, oltre che da un contesto musicale indipendente, anche da un percorso interiore e fisico che, nonostante la giovane età, 32 anni, ha fatto di lui un artista dal grande spessore e di una forza poliedrica invidiabile. Oltre che cantautore (ha iniziato come musicista di strada) è anche scrittore di successo. Il primo libro è stato pubblicato nel 2008, l’ultimo appena qualche settimana fa, il 5 maggio, ma ne parleremo ampiamente.
Leggendo le sue note biografiche non ho potuto che percepirlo come ‘cittadino del mondo’. Se pensate che è uscito di casa alla tenera età di 14 anni, che dal 2007 al 2015 ha attraversato in bicicletta svariati Paesi del mondo, in particolare il Sud America e l’india, che tra il 2012 e il 2013 ha fondato un progetto musicale chiamandolo “Scarpe al vento”, penso di trasmettere bene il concetto. Inoltre anche il suo impatto fisico è in perfetta sintonia con tutte le sue sfaccettature.
Ma da dove o da cosa è iniziata la tua vita artistica Gio? Dalla musica o dalla poesia? Dai viaggi o da un romanzo?
E il 15 maggio finalmente ha visto alla luce il nuovo singolo “Regali fatti a mano”, la prima volta con una major, un altro passo avanti nella costruzione di se stesso (direbbe Gio Evan)
“E’ un mantra più che una canzone – ha spiegato – una formula da ripetere come pratica meditativa. Avendo trasceso il concetto del tempo, ma non quello del ritmo, ho voluto che la mia nuova musica iniziasse dai valori intimi, quelle piccole azioni come la pasta fatta in casa con nonna, il Natale in famiglia, gli attimi di vita che nessun tempo potrà mai portare via. “Regali fatti a mano” è un ricordo e i ricordi sono interminabili, vibrano di spirito proprio, aleggiano nei venti della perennità, nessun orologio potrà mai fermare il tempo di chi ha sublimato il secondo per dedicarsi al ritmo dell’essere ora”
Un brano che, sì, è nato alla fine dello scorso anno, ma che trattava un tema tanto simile alla difficile esperienza che stiamo vivendo a causa dell’emergenza sanitaria da Covid 19, l’isolamento, il distanziamento sociale,.. come lui stesso ha raccontato
Il video clip invece immagina la storia di una grande famiglia, che si prepara ad essere immortalata in una foto di gruppo, l’ultima immagine ripresa.
Qual è il senso di questa scelta?
E la musica si intreccia alle parole, quelle scritte. Oltre ai testi, come detto, Gio Evan non solo è molto prolifico nell’ambito dell’editoria, ma lo è anche con pieno successo. Un autore molto gradito al pubblico che evidentemente si arricchisce di tante esperienze ed emozioni maturate dal giovane artista nel corso dei suoi viaggi e dei suoi incontri. L’ultimo libro è uscito il 5 maggio scorso dal titolo “Se c’è un posto bello sei te” edito da Fabbri Editori
e lui lo racconta così
Prima di congedarci da Gio Evan però, in considerazione della sua esperienza di vita, dell’ aver saputo utilizzare la musica come salvagente e la scrittura come radici, ho chiesto se avesse un consiglio da rivolgere ai giovani oggi
Ed è tutto, ma non è tutto, perché Gio Evan avrebbe davvero ancora tanto da raccontarci
Patrizia Santini