Il Radio Bruno Estate a Modena è stato un successo, una splendida e affollatissima festa con un occhio di riguardo al pubblico più giovane. Abbiamo visto sorrisi, mani alzate, emozione e allegria. Già alle prove l’entusiasmo era alle stelle per Francesco Gabbani, Benji & Fede, Riki, Thegiornalisti, The Kolors, Bianca Atzei, Lenny, Chiara, Elodie, Michele Bravi, Paola Turci e Fabrizio Moro, ma anche per i giovani Matteo Camellini, Trankida, Carmen Alessandrello. Spumeggiante anche la conduzione di Alessia Ventura e Enzo Ferrari che hanno dato ritmo a una serata a cui hanno voluto essere presenti anche il Presidente della Regione Stefano Bonaccini e il sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli, salito sul palco sulle note di Bollicine di Vasco Rossi.
Ragazzine in visibilio in particolare davanti al sorriso di Riki, giovane e bellissimo talento scoperto da Amici, arrivato accompagnato da Francesco Facchinetti, il suo produttore che ricordava insieme a Clarissa Martinelli quando nel 2003 era lui a salire sul palco del Radio Bruno Estate facendo cantare migliaia di persone con “La canzone del capitano”, si arrampicava anche sul palco con manovre un po’ spericolate. Georgia Passuello ha curato le interviste agli artisti per lo speciale televisivo, mentre La Strana Coppia intratteneva il pubblico all’ascolto della diretta radiofonica dell’evento mentre decine di tecnici e fonici si preoccupavano di ogni dettaglio. I social di Radio Bruno hanno trasmesso dirette di quanto accadesse sul palco con Barbara Pinotti, Roberto Trapani, Clarissa Martinell e Matilde Amato insieme ai ragazzi di DG Line.
Ci dispiace per chi non ha potuto essere in Piazza Roma a causa delle nuove disposizioni in materia di sicurezza che stanno ponendo grosse limitazioni a chi organizza manifestazioni e spettacoli nelle piazze. I costi lievitano, la burocrazia è implacabile e assistiamo a controlli rigorosi che finiscono addirittura col sequestro di repellenti per insetti alle 15enni che partecipano a uno spettacolo musicale gratuito. Ridotta in modo drastico la capienza delle piazze, con buona pace di chi resta fuori dalle transenne in attesa che qualcuno esca, mortificando inevitabilmente l’atmosfera di festa. Ci sono stati imposti perfino teli neri affinché chi fosse rimasto fuori non vedesse niente ed è difficile capire la ragione di questo. Di fatto, l’affollamento di persone in attesa ieri sera si è registrato nelle vie adiacenti in barba a qualsiasi limite numerico e controllo. Triplicate le richieste di addetti alla sicurezza, di transenne, di carteggi. Tutto questo mentre nulla cambia al di fuori delle piazze: in un centro commerciale si può entrare anche con una valigia, ad esempio, senza che sia previsto alcun tipo di controllo e verifica: due pesi e due misure? Certo i fatti di Torino hanno scosso l’opinione pubblica, ma fino a che punto un episodio in cui nulla ha funzionato può condizionare la realizzazione di feste ed eventi in tutta Italia? Feste spesso con storie decennali in cui si è prestata sempre la massima attenzione ai dettagli e che ora si ritrovano costi maggiorati al punto da scegliere di annullare tutto. Ci siamo raccontati a lungo che il terrorismo non avrebbe cambiato le nostre vite e le nostre abitudini. Siamo stati troppo ottimisti. Ma occorre aggiustare il tiro o il rischio è di sostituire feste con nulla e degrado.