J-Ax si è raccontato nel podcast “One More Time” di Luca Casadei e ha svelato alcune curiosità sul suo passato, da alcuni episodi dell’infanzia difficile fino ad arrivare al motivo per cui i rapporti con Fedez si sono rovinati, tanto da interrompere una collaborazione di successo.
Da piccolo Alessandro Aleotti, vero nome di J-Ax, ha subito parecchi episodi di bullismo, che l’hanno portato a soffrire di mutismo selettivo. La sua salvezza è arrivata con il trasferimento a Milano dalla provincia, “una città più inclusiva”, come l’ha definita l’artista, che gli ha lasciato spazio per esprimersi.
In questo contesto più libero J-Ax ha scoperto il rap e inizia a lavorare come DJ in discoteca, ma purtroppo è il periodo della house e non ha molto successo in quel settore. In un locale però ha la fortuna di conoscere DJ Vladimiro, che gli presenta DJ Jad con cui creerà gli Articolo 31.
Terminato il periodo con gli Articolo 31, J-Ax cerca di sfondare come solista con l’album “Di Sana Pianta”, uscito nel 2006, ma il progetto non ha il successo che ci si aspettava e inizia un periodo buio per Alessandro: “La casa discografica mi disse: ‘Non vogliamo più sentir parlare di te’, mi mandarono a fare i concerti nelle sagre di paese. Iniziai a drogarmi come un pazzo, stetti malissimo”, ha raccontato.
Alla domanda su cosa è successo con Fedez, J-Ax ha provato a dare la sua versione dei fatti: “Io odio il conflitto, faccio finta che vada tutto bene e poi tronco di netto. Il mio terapista l’ha definita come una sindrome dell’agente segreto. Con Fedez avevo innanzitutto un’affinità artistica, ci ha unito anche l’amore per il punk rock. È uno che vuole spaccare il sistema. Ho provato a fare l’imprenditore con lui, però non fa per me. Pensavo di farcela, ma avere dipendenti mi ha tolto la serenità. Avevo paura per loro, nel mondo dello show business può finire tutto in un attimo. Oggi ancor più di ieri. Io voglio serenità, sono un paranoico che soffre d’ansia”.
Dalla spiegazione data, tra i due non ci sarebbe stato nessun litigio, solo piani diversi per il futuro e una visione diversa sul mondo dell’arte.