Il 2023 è stato un anno da bollino rosso per la gestione degli animali domestici in Italia: ben 85mila cani abbandonati e 358mila quelli randagi. In relazione al randagismo, le criticità maggiori si riscontrano in Lazio, Sicilia, Campania, Puglia e Calabria dove se ne stimano 244 mila. Nel nostro Paese sono ancora pochi i servizi garantiti. E’ il quadro che emerge dal nuovo report Animali in Città di Legambiente. Solo 41% dei Comuni conosce il numero complessivo dei cani iscritti in anagrafe canina.
Pochi i servizi: appena il 33,3% ha spazi aperti dedicati agli animali d’affezione.
Tra i comuni costieri, solo il 24,7%, regolamenta l’accesso in spiaggia degli animali.
In Italia, nonostante le buone pratiche, pesano i ritardi su monitoraggi, regolamentazioni, controlli e servizi a fronte di una spesa pubblica pari, nel 2023, a 248 milioni di euro (+7,4% rispetto al 2022).
A livello regionale, quelle migliori nella gestione degli animali d’affezione, sono l’Emilia-Romagna con il 76,9% dei comuni che hanno risposto al questionario di Legambiente e che hanno performance superiori alla sufficienza, seguita da Valle D’Aosta (75%), Provincia di Bolzano (70,6%), Marche (51,9%), Friuli-Venezia Giulia (47,4%) e Toscana (47,2%).
Modena, Zocca (MO) e Verona, i tre comuni migliori, premiati oggi a Festambiente con il Premio Nazionale “Animali in Città 2024”, riconoscimento che Legambiente assegna a quelle realtà virtuose che si distinguono per l’offerta di servizi e in azioni dedicate alla prevenzione. (fotografia di repertorio, generica di cane)