Michael Bublé torna con un nuovo album, “Higher”, il suo undicesimo lavoro in studio in uscita il 25 marzo. Il disco è anticipato da “I’ll Never Not Love you”, singolo in uscita oggi, venerdì 28 gennaio.
Prodotto da Greg Wells e Bob Rock con Allen Chang, Jason ‘Spicy G’ Goldman e Sir Paul McCartney, “Higher” è il primo album in studio di Bublè in tre anni e arriva dopo “An Evening With Michael Bublé Tour”, tour mondiale di due anni tutto sold out, e dopo il grande successo del decimo anniversario del suo album “Christmas” ancora in vetta in tutte le classifiche.
Gli elementi di spicco del nuovo album includono un meraviglioso duetto con Willie Nelson sul suo brano “Crazy”, una versione appassionata di Bublé del brano “My Valentine” di Sir Paul McCartney (prodotta da McCartney), il classico di Bob Dylan “Make You Feel My Love” e tre brani originali scritti da Bublé incluso il nuovo singolo “I’ll Never Not Love You.” Inoltre ci sono le versioni di Bublé dei brani di Sam Cooke “Bring It On Home To Me”, “You’re The First, The Last, My Everything” e la gioiosa “A Nightingale Sang in Berkeley Square”. L’album si chiude con una versione mozzafiato di “Smile” accompagnata da un coro gospel.
Bublè dice a proposito dell’album: “Questa volta mi sono aperto completamente a provare cose nuove. Ho scavato più a fondo mentre lavoravo e mi circondavo dei più grandi produttori di musica del pianeta con una grande immaginazione. Che si trattasse di sedersi a scrivere con Ryan Tedder e Greg Wells, registrare tre canzoni in un giorno con il mio amico Bob Rock insieme a 40 dei più straordinari musicisti fuori dallo studio che non suonavano musica da 15 mesi, di ballare ridendo e piangendo in mutande nel mio studio di casa quando una canzone suonava bene, ogni momento è stato magico. Non sono mai stato così entusiasta dopo aver finito un album”.
“Michael Bublé è un grande compagno di ballo. Lui mi dà molta fiducia, ma io gli riconosco il merito di avermi dato fiducia nel provare a lavorare con un nuovo team. È un hitmaker fenomenale”, dice Greg Wells.
Aggiunge Bob Rock: “Da quando ho lavorato con lui, questo è stato il momento in cui Michael è stato più concentrato ed ispirato. Ha capito l’album che voleva fare. Aveva una visione chiara. Non appena abbiamo iniziato, si è fatto in quattro per far arrivare ogni brano al punto in cui la sentiva nella sua testa”.