“Quando alla fine della giornata di vaccinazione rimangono alcune dosi già ricomposte, poiché la loro durata è di sole sei ore e non possono dunque essere utilizzate il giorno successivo, vengono contattati operatori sanitari che hanno dato la disponibilità ad essere vaccinati (persone già presenti in ospedale oppure già prenotate in altre giornate) al fine di non sprecare nessuna dose. Ciò può avvenire perché alcune delle persone prenotate non si presentano, o non vengono ritenute idonee alla vaccinazione da parte del medico competente, o ancora, dallo stesso medico inviate alla vaccinazione in altra data per la presenza di situazioni cliniche transitorie. Questa è la procedura, già chiaramente esplicitata a tutti, stabilita nell’ambito del gruppo di lavoro per un utilizzo efficiente delle dosi, nel rispetto delle indicazioni ministeriali: non sprecarne nessuna invitando alla somministrazione persone aventi diritto al vaccino. Quanto avvenuto ieri (martedì 5 gennaio, nrd), dunque, non risponde ad alcuna direttiva o indicazione fornita dall’Azienda”.
Così, con un comunicato stampa l’Azienda Usl di Modena prende le distanze da quanto avvenuto nella serata di martedì 5 gennaio, quando al centro unico vaccinale di Baggiovara (Modena), come ricostruito inizialmente dalla Gazzetta di Modena, gli operatori hanno somministrato alcune dosi a familiari, non essendo riusciti a contattare altri loro colleghi. Un volontario di un’associazione di pubblica assistenza che prestava servizio al centro vaccinale avrebbe contattato le figlie, di cui una minore, per vaccinarle con le dosi avanzate, condividendo poi le foto sui social.
“Questa – si legge nella nota – la ricostruzione dei fatti, alla data di oggi: a fine seduta vaccinale pomeridiana, avendo espletato la procedura prevista e avanzando ancora alcune dosi inutilizzate, alcuni operatori al lavoro nel punto vaccinale, in totale autonomia, hanno pensato di contattare alcuni propri congiunti, con l’idea di non sprecare dosi che non avrebbero potute essere utilizzate il giorno successivo. Appena venuti a conoscenza di ciò, gli altri professionisti presenti hanno subito informato il responsabile del Punto vaccinale e la Direzione aziendale, che hanno dato perentorie indicazioni di bloccare immediatamente qualsiasi iniziativa in tal senso. Purtroppo però i vaccinatori, assolutamente non al corrente di quanto stava accadendo, avevano già somministrato alcuni vaccini. Dunque si è venuti a conoscenza che le persone contattate non erano tra gli aventi diritto soltanto a vaccinazione già avvenuta”.
L’Azienda USL, definendo l’accaduto un grave errore e scusandosi con i cittadini, ha inoltre comunicato di aver avviato “un’istruttoria urgente al fine di individuare tutte le persone responsabili di tale condotta, operatori sanitari o altre figure impegnate nel coadiuvare i team vaccinali in qualità di volontari”. (fotografia di repertorio)
++AGGIORNAMENTO+++
Come riportato dall’Ansa, i Carabinieri del Nas di Parma, hanno avviato indagini sul caso.