La 21enne di Vignale di Traversetolo, nel Parmense, è finita agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere per la morte del neonato rinvenuto lo scorso 9 agosto, sepolto nel giardino della villetta dove la giovane abitava con la famiglia. L’accusa, in relazione al rinvenimento dei resti di un altro neonato, nato il 12 maggio del 2023, figlio primogenito della 21enne, è di soppressione di cadavere. Non è infatti stata stabilita la causa del decesso, essendo ancora in corso gli accertamenti medico-legali. È quanto è emerso nel corso di una conferenza stampa tenuta dal Procuratore di Parma, Alfonso D’Avino, nella mattinata di oggi, venerdì 20 settembre, nella città Ducale.
Secondo l’accusa, la ragazza avrebbe partorito il secondo bimbo a distanza di oltre un anno, seppellito come il primo nel giardino della sua abitazione. Il neonato era nato da vivo dal momento che, come stabilito dall’autopsia, aveva “eseguito atti respiratori validi”, morto a seguito di uno “shock emorragico da recisione del cordone ombelicale in assenza di una adeguata costrizione meccanica dei vasi ombelicali”.
Gli arresti domiciliari (con divieto di comunicare con persone diverse da coloro che abitano con lei) “sono stati ritenuti dal GIP sufficienti a garantire le esigenze cautelari, sia perché si tratta della prima esperienza detentiva, sia in ragione del controllo che sarà esercitato dai familiari conviventi, ritenuto idoneo a neutralizzare il rischio che la ragazza cerchi di attirare nel suo domicilio degli estranei”.
Dalle dichiarazioni della giovane è emerso il suo assoluto silenzio sul proprio stato di gravidanza, sia verso i genitori, il fidanzato e le amiche o amici più stretti, l’assenza di qualunque visita medica, durante tutto l’arco della gravidanza e il parto in assoluta solitudine (collocabile la notte tra il 6 ed il 7 agosto 2024). I genitori, inizialmente indagati, sono risultati estranei ai fatti, come evidenziato anche alle intercettazioni ambientali.
Il Procuratore D’Avino ha inoltre spiegato che la 21enne avrebbe tenuto una condotta incompatibile con lo stato di gravidanza.
La Procura ribadisce comunque il principio della presunzione di innocenza.
Per Radio Bruno in conferenza stampa c’era Guglielmo Trupo che ha raccolto le seguenti voci: il Procuratore della Repubblica, Alfonso D’Avino
Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Parma, Andrea Pagliaro , spiega come la principale preoccupazione della 21enne pare fosse quella di nascondere la gravidanza come testimoniato dalle cronologie delle ricerche sul web
Federica Boccaletti