Orietta Berti si racconta, questa volta ha spiegato alcuni dettagli della sua storia d’amore con Osvaldo Paterlini in un’intervista al Corriere della Sera. Orietta e Osvaldo vivono la loro favola da cinquantacinque anni (3 di fidanzamento e 52 di matrimonio), innamorati più che mai, con due figli e tanta voglia di raccontare questa fortuna.
Ma com’è scoccata la scintilla?
Galeotta fu la Fiera di San Simone a Montecchio Emilia, dove Orietta si era recata con amici: “io avevo da poco perso il papà, alcuni amici mi convinsero ad andare con loro per svagarmi. Osvaldo era lì. Magro, discreto. Non faceva il marpione e non raccontava le barzellette come la maggior parte dei miei coetanei di allora”. E lui ne rimase subito colpito.
A fare il primo passo fu proprio Osvaldo, portandole un regalo davvero originale: “Lui mi fece sapere, tramite un amico, che avrebbe avuto piacere di venire a trovarmi a casa. Io abitavo con la mamma e la nonna: Osvaldo si presentò con una bella forma di Grana, ma non quello buono: quello lo facevamo noi, a Cavriago, con le vacche rosse”.
La coppia si sposò dopo tre anni, ma quasi più per obbligo che per scelta. Orietta aveva ricevuto l’offerta di seguire Claudio Villa in tour negli Stati Uniti, ma la madre non voleva lasciarla andare da sola, e così le propose di sposare Osvaldo per farsi accompagnare da lui.
Da quel momento sono stati inseparabili, anche quando sono lontani per lavoro, si sentono sempre, anche venti volte al giorno. “Se lei non è in casa per quattro o cinque giorni di fila, mi manca, sono triste. È una forma di gelosia ma non nel senso tradizionale della parola. Sono geloso del suo lavoro, del suo pubblico che può averla vicino. Mi manca fisicamente, voglio sentirla parlare, voglio sentire le sue mille idee quotidiane, alcune assurde, va detto, perché questa donna qui non smette mai di inventarsi cose”, ha spiegato Osvaldo.