A un mese dalla pubblicazione del primo album della raccolta “Zerosettanta”, l’opera di tre dischi per festeggiare i 70 anni di Renato Zero, l’artista pubblica il secondo capitolo del progetto. “Tre album che mi rappresentano, ci sono le ballad, una strizzata d’occhio al rock e la voglia di rispolverare canzone di protesta perché noi artisti abbiamo il dovere di esprimerci ed esporci anche per il pubblico che magari non ha l’opportunità di mostrare le proprie ragioni. Un impegno che ho assunto da quel lontano 1973 quando iniziai il mio presidio nella musica”, racconta l’artista.
“Zerosettanta vol. 2”, anticipato dal singolo “L’amore sublime”, è frutto della collaborazione con gli ex Dire Straits Phil Palmer e Alan Clark. Tra i musicisti che hanno collaborato al progetto troviamo Luís Jardim e il trombettista Fabrizio Bosso. Tra gli autori dei brani troviamo anche Dario Baldan Bembo (che ha firmato successi come “Amico” e “Spiagge”): “Il suo è sempre stato un modo geniale di comporre: avrebbe potuto fare fortuna anche all’estero. Qualche tempo fa mi ha mandato una manciata di canzoni, ma era molto scoraggiato: ‘Se ti va, ascoltale’. Senza dirgli nulla, ho scritto i testi e le ho incise. Sarà una sorpresa anche per lui”, racconta Renato Zero.
Tracklist:
- Il grande incantesimo
- L’amore sublime
- La logica del tempo
- Non è amore
- Prima che sia tardi
- L’idea di te
- In manette l’astinenza
- Bella scommessa
- Vergognatevi voi
- La mia carezza – “Per Virginia e Ada”
- Troppi cantanti pochi contanti
- Come non amarti
- Grandi momenti
- Se sono qui
Renato Zero ha dichiarato che il ricavato del cofanetto sarà destinato agli operatori dello spettacolo che, a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19, sono in attesa di tornare al lavoro da mesi. Questo è stato l’impegno dell’artista per chi ha ricevuto il colpo di grazia con l’ultimo Dpcm, che ha decretato la chiusura dei teatri e cinema: “Mi rivolgo ai miei colleghi: per superare questo guado bisognerebbe autotassarci, elargire una percentuale sugli incassi a copertura di certe sofferenze”.