La Procura di Reggio Emilia ha affidato ai Carabinieri del Ris (Reparto investigazioni scientifiche) di Parma l’analisi di un frammento osseo ritrovato a Lido Po, presumibilmente un frammento di cranio umano. Si sospetta che l’osso possa appartenere a Saman Abbas, la 18enne pachistana scomparsa da Novellara, nella Bassa reggiana, dallo scorso primo di maggio. È quanto rivela l’edizione locale de Il Resto del Carlino, notizia poi ripresa da diversi media.
Il frammento osseo, scoperto nell’area del Lido Po di Boretto, non sarebbe stato ripescato direttamente nelle acque del Grande Fiume: è stato recuperato dai Carabinieri e sottoposto a sequestro lo scorso 3 novembre. Il pm Laura Galli, titolare dell’indagine, ha ordinato l’esame specialistico per estrarre il profilo biologico del Dna e capire se possa essere comparabile a quello della 18enne scomparsa e che si sospetta possa essere stata uccisa per essersi ribellata a un matrimonio imposto.
La pista del Po, scrive il quotidiano, si era aperta dopo l’incidente probatorio, durante il quale il fratello 16enne di Saman aveva raccontato al gip di aver sentito un cugino, durante una riunione di famiglia, ascoltata di nascosto, che diceva di farla in “piccoli pezzi” e di buttarla a “Guastalla” dove “c’è un fiume”. (fotografia di repertorio)