Umberto Quintino Diaco, 75 anni, un senzatetto, è stato trovato morto a Milano, giovedì scorso, 28 gennaio, all’interno di un capanno improvvisato con teli e cartoni nell’ex rampa di carico per le automobili alla stazione di Porta Garibaldi. L’uomo sarebbe morto a causa del freddo e di altre diverse patologie.
Ed ora come riporta l’Ansa, riprendendo un articolo de Il Corriere della Sera, emerge una storia davvero incredibile. Il 75enne aveva in banca più di centomila euro, 19 mila euro di titoli azionari e una pensione, che riceveva da Monaco in Germania, di 750 euro al mese. Ma non è tutto: possedeva anche una casa in Calabria e due furgoni intestati, con l’assicurazione pagata. Addosso aveva 1.235 euro in contanti.
E nonostante questo aveva deciso di vivere per strada, prendendo le distanze dalla sua famiglia: nato il cinque maggio del 1945 a Paludi, alle pendici della Sila, era fuggito di casa all’età di 17 anni. Si era appoggiato alla Caritas di Milano solo per avere una casella postale in cui ricevere la posta ed è attraverso la sua corrispondenza che gli agenti hanno ricostruito la sua storia e l’entità del suo patrimonio. (fotografia di copertina di repertorio)