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SERIE A – 3a Giornata | L’Empoli strappa punti e applausi anche sul campo del Bologna. Finisce 1-1, e nel finale c’è anche un rigore solare su Pellegri.

BOLOGNA (4-2-3-1) – 1 Skorupski; 3 Posch, 26 Lucumi (dal 37′ st 29 De Silvestri), 31 Beukema, 33 Miranda; 8 Freuler, 6 Moro (dal 9′ st 20 Aebischer); 7 Orsolini (dal 37′ st 82 Urbanski), 20 Fabbian (dal 20′ st 24 Dallinga), 10 Karlsson (dal 9′ st 21 Odgaard); 9 Castro. A disp. 23 Bagnolini, 34 Ravaglia; 16 Corazza, 2 Holm, 4 Ilic, 14 Iling Junior, 22 Lykogiannis, 18 Pobega. All. Vincenzo Italiano

EMPOLI (3-4-2-1) – 23 Vasquez; 2 Goglichidze, 34 Ismajli, 21 Viti; 11 Gyasi, 6 Henderson, 5 Grassi (dal 16′ st 99 Esposito), 3 Pezzella (dal 27′ st 13 Cacace); 17 Solbakken (dal 22′ st 9 Pellegri), 10 Fazzini (dal 22′ st 32 Haas); 29 Colombo (dal 16′ st 93 Maleh). A disp. 12 Seghetti, 98 Brancolini; 15 Sazonov, 35 Marianucci, 19 Ekong. All. Salvatore Sullo (Roberto D’Aversa squalificato è in tribuna)

Arbitro: Sig. Livio Marinelli di Tivoli (Vecchi-Rossi | IV Uff.le Collu – VAR Paterna/Doveri)

Marcatori: al 2′ 20 Fabbian (B), al 3′ 11 Gyasi (E).

Note: Angoli Bologna 6 Empoli 3. Ammoniti: al 10′ st 3 Pezzella (E), al 49′ st 23 Vasquez (E), al 50′ st 6 Henderson (E). Espulsi: nessuno. Recupero: 5′ pt – 6+1′ st. Spettatori: 22mila.

 

Roberto D’Aversa, alla terza giornata di squalifica delle quattro inflitte dopo il “fattaccio” della scorsa primavera, dalla tribuna del Dall’Ara e al triplice fischio finale di Bologna-Empoli, anticipo del sabato della terza giornata di Serie A, si sarà lasciato andare in un sorriso di soddisfazione. Lo abbiamo immaginato correre velocemente le rampe intrecciate della tribuna coperta per raggiungere lo spogliatoio e complimentarsi con i propri ragazzi.

L’Empoli è andato sotto subito, al primo affondo, al primo graffio della partita e dentro al secondo giro di lancette Fabbian, appostato sul secondo palo, ha sorpreso Vasquez rendendo redditizio una precedente sponda di Lukumi sugli sviluppo del primo calcio d’angolo del match. Ancora lui, ancora Fabbian avranno pensato i tifosi dell’Empoli, visto che l’ultima rete in Serie A del calciatore bolognese fu segnata proprio al Castellani all’ultimo minuto di una partita che gli azzurri avrebbero meritato di non perdere.

Bologna avanti e partita subito in salita per gli azzurri: un colpo allo stomaco che avrebbe potuto togliere il respiro anche a squadre e formazioni di ben altro spessore. Invece, l’Empoli ha rimesso palla sul dischetto di centrocampo e sessanta secondi dopo era già ad esultare sotto lo spicchio dei propri tifosi. Merito di un gol che arriva grazie allo stesso timbro di Roma, cioè ancora quello di Gyasi; il marchio di fabbrica è lo stesso visto in opera all’Olimpico una settimana fa contro i giallorossi: dalla fascia sinistra a quella destra, l’attore-finalizzatore è sempre il numero undici azzurro che questa volta la butta dentro prendendo il pallone con il petto.

Il Bologna prova a ringhiare, prova a farlo con le mobilità di Orsolini e Karlsson sulle fasce, cerca insistentemente Castro terminale offensivo, con Fabbian a disturbare le linee azzurre. L’Empoli lascia giocare, gioca compatto dietro, aggredisce e corre andando a coprire tutte le fonti di gioco, e quando prende palla da la sensazione di poter essere pericoloso sempre.

Fazzini strappa, Colombo fa a sportellate, Henderson e Grassi fluttuano a centrocampo, Solbakken ci mette corsa e fisico, con queste armi l’Empoli si costruisce una colossale palla gol che potrebbe clamorosamente ribaltare la partita. E l’occasione, al minuto 38′, risponde proprio alle caratteristiche appena descritte. Strappo di Fazzini a sinistra, Pezzella che allarga la difesa rossoblù, palla tagliata ancora da sinistra verso destra che come una lama squarcia la linea difensiva degli emiliani, e Solbakken che a tu per tu con Skorupski ci va di piatto anziché di prepotenza. Così l’ex portiere dell’Empoli para ritrovandosi il pallone sul corpo.

L’Empoli, in un primo tempo difensivamente pressoché perfetto, rischia addirittura la beffa a pochi istanti dalla chiamata dell’intervallo. Il ventenne georgiano Goglichidze, all’esordio in Serie A, spazza via un pallone velenoso da posizione molto defilata sulla destra ma colpisce in pieno volto Gyasi, la palla schizza clamorosamente verso Orsolini che si trova a tu per tu con Vasquez, bravo a uscire subito e chiudere parzialmente lo specchio di porta, con il numero sette dei padroni di casa pressato da Viti che spara alto.

Nella ripresa il Bologna parte a trazione anteriore, si capisce subito dopo appena cinque minuti che sarà una seconda frazione di gara da vivere con il cuore in mano ed in apnea. Vincenzo Italiano ridisegna la sua squadra con un modulo tutto votato all’attacco, e i cambi trasformano il modulo degli emiliani in uno spericolato 4-2-4. L’Empoli, molto rimaneggiato per le tante assenze ed il mercato che ha tolto alcune scelte, in attesa di avere a disposizione i nuovi arrivati, inizia a mostrare qualche segno di scricchiolio intorno al ventesimo della ripresa. Il baricentro si abbassa un po’ troppo, D’Aversa dalla tribuna chiede di giocare la palla maggiormente nei momenti di possesso, e per il finale getta nella mischia anche uno degli ultimissimi arrivati, ovvero Pellegri.

E nel momento di massima spinta dei felsinei (87′) l’Empoli si costruisce con grande generosità l’ennesima azione offensiva di ripartenza. Cacace, entrato al posto di Pezzella, si propone a sinistra e serve a centro area Pellegri: sull’ex Torino e Genoa interviene Posch in netto ritardo che colpisce il piede d’appoggio. I replay cancellerebbero i pochi dubbi, ma il Var non interviene e il Dallara piombato in attimi di gelo tira un sospiro di sollievo.

Poi i dieci minuti finali, inclusi i sette di recupero, vissuti dagli azzurri con grandissima concentrazione e con uno spirito di squadra che colpisce molto considerando che stiamo assistendo alla nascita di un nuovo gruppo da poche settimane.

Il punto conquistato a Bologna, il quinto in questa stagione, è assai prezioso, visto il contesto di un calendario di inizio campionato davvero difficile e complicato. Ora la sosta per le nazionali, che permetterà al tecnico empolese di far inserire meglio gli ultimi arrivati, e allo staff sanitario di accorciare i tempi di recupero di alcuni ragazzi non ancora al top della forma.

Fonte: gabrieleguastella.it

L’esultanza di Gyasi per il gol del definitivo 1-1 al 3′ minuto (Credit Ph EFC 1920)

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