EMPOLI (3-4-2-1) – 23 Vasquez; 2 Goglichidze, 21 Viti, 34 Ismajli; 11 Gyasi, 5 Grassi, 6 Henderson (dal 30′ st 19 Ekong), 3 Pezzella; 8 Anjorin (dal 40′ st 32 Haas), 99 Esposito (dal 30′ st 9 Pellegri); 29 Colombo (dal 13′ st 17 Solbakken). A disp. 98 Brancolini, 12 Seghetti; 13 Cacace, 22 De Sciglio, 31 Tosto, 35 Marianucci, 7 Sambia, 93 Maleh, 10 Fazzini, 90 Konate. All. Roberto D’Aversa
FIORENTINA (4-2-3-1) – 43 De Gea; 2 Dodo, 15 Comuzzo, 6 Ranieri, 21 Gosens (dal 43′ st 65 Parisi); 4 Bove, 32 Cataldi (dal 26′ st 29 Adli); 23 Colpani (dal 26′ st 11 Ikone), 10 Gudmundsson (dal 26′ st 9 Beltran), 99 Kouame (dal 36′ st 7 Sottil); 20 Kean. A disp. 1 Terracciano, 30 Martinelli; 3 Biraghi, 33 Kayode, 8 Mandragora, 28 Martinez Quarta, 22 Moreno, 24 Richardson. All. Raffaele Palladino
Arbitro: Sig. Gianluca Aureliano di Bologna (Imperiale-Fontemurato | IV Uff.le Di Marco – VAR Di Paolo-Pezzuto)
Note: Angoli Empoli 2 Fiorentina 4. Ammoniti: al 45′ st 15 Comuzzo (F). Espulsi: nessuno. Recupero: 0′ pt – 4′ st. Spettatori: 13mila.
Il cielo azzurro, il sole che scalda ancora, le nuvole bianche all’orizzonte incorniciano un Carlo Castellani Computer Gross Arena pieno ma non da sold-out come contro la Juventus. C’è aria di derby, in campo con alcuni ragazzi avversari già nelle sfide giovanili, soprattutto tra le fila azzurre, e c’è aria di derby sugli spalti dove tutto resta per fortuna nella norma.
D’Aversa è costretto a rinunciare ancora a Maleh e Fazzini, rientrati ma non al top della condizione e quindi relegati in panchina, e sostanzialmente, seppur con qualche rivisitazione tattica per esempio Grassi a francobollo su Gudmundsson, a scendere in campo è lo stesso undici che nove giorni prima aveva steso a domicilio il Cagliari. La lista degli indisponibili per l’Empoli è ancora importante con Belardinelli, Ebuehi, Perisan, Sazonov e Zurkowski. Dall’altra parte Palladino fa i conti con la sola assenza di Pongracic, conferma la difesa a quattro come nel secondo tempo contro la Lazio e piazza Colpani e Kouame sulle fasce a supporto di Gudmundsson dietro all’unica punta Kean.
Chi si attende l’arrembaggio della squadra ospite resta deluso. Al quarto giro di lancette della partita, su un’azione insistita dell’Empoli, Pezzella dal lato corto sinistro pennella per Ismajli, rimasto a fare il centravanti, che a due passi da De Gea manca la deviazione vincente per una frazione di secondo.
La Fiorentina prova a scuotersi, l’Empoli però è compatto e non offre particolari spunti così Gudmundsson è costretto più volte ad andare a prendersi il pallone praticamente all’altezza della linea dei propri difensori per impostare le azioni offensive. Ci mette una mezzoretta la Fiorentina per risalire la via di un confronto complicato, infatti, quando il cronometro segnala il superamento della mezzora notiamo che ora la viola gioca un po’ più dentro alla metà campo azzurra. La partita è sì giocata su buoni ritmi, ma è molto tattica e le occasioni da rete latitano, la Fiorentina fa più possesso palla, l’Empoli tenta le ripartenze e quando ci riesce può far male, male davvero, come quando Colombo si ritrova il possibile pallone del vantaggio ma spreca calciando con il corpo sbilanciato e non inquadra la porta.
Lo zero a zero al termine dei primi quarantacinque minuti offrono lo spunto per una domanda: chi delle due squadre proverà ad entrare in campo nella ripresa con un piglio diverso? Intanto un vincitore è nell’intervallo: il Dj e performer Federico Scavo, noto tifoso empolese, intrattiene lo stadio e gli spalti dimenticano il clima da derby.
Clima che torna, a ragione, puntuale con il rientro delle squadre in campo e la ripresa della contesa. Con essa troviamo anche la risposta alla domanda. E’ l’Empoli a scendere in campo con un piglio decisamente più aggressivo. La squadra di D’Aversa si costruisce nel giro di otto minuti ben tre occasioni da rete: con Esposito che calcia fuori, con Pezzella su cui De Gea respinge, con Colombo che poi non riesce a concretizzare, e con Gyasi che, imbeccato da Esposito, va al tiro da buona posizione ma viene stoppato all’ultimo momento da Gosens in angolo.
La Fiorentina si vede solo al 24′ con Colpani su cui Anjorin in piena area di rigore interviene deciso ma sul pallone, con la sfera che arriva a Kean che da buona posizione calcia verso la porta avversaria trovando l’opposizione in angolo di un difensore azzurro.
La Fiorentina è tutta qua, in questa fiammata, nonostante Palladino rigiri come un calzino tutto il reparto offensivo. L’Empoli invece ci prova ancora con una galoppata dell’inglese Anjorin, che parte dalla propria mediana, salta avversari in allungo e al momento del tiro in porta al limite dell’area di rigore, da posizione centrale, viene fermato provvidenzialmente con un recupero difensivo. Poi l’inglese chiede il cambio per crampi e D’Aversa, che nel cambio precedente aveva sorpreso tutti con gli ingressi in campo piuttosto offensivi di Ekong e Pellegri per Henderson e Colombo, getta nella mischia l’eroe di Torino, ovvero lo svizzero Haas. L’ingresso dell’elvetico dona nuova freschezza al centrocampo azzurro, la Fiorentina non crea più e i quattro minuti di recupero sembrano quasi un disturbo per le due squadre, che raggiunto il novantesimo pensano a gestire e portare a casa un risultato comunque positivo e che fa smuovere loro la classifica.
Superato l’intasamento da calendario, provocato dalla Coppa Italia, l’Empoli torna alla settimana tipo: ripresa dei lavori martedì, e partita domenica pomeriggio in casa della Lazio. Il calendario dell’Empoli, lo sapevamo, continua ad essere in salita: dopo l’impegno capitolino, e la successiva sosta per gli impegni delle nazionali, gli azzurri ospiteranno l’attuale nuova capolista Napoli, prima della trasferta di Parma e la successiva sfida casalinga contro l’Inter.
Fonte: gabrieleguastella.it