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SERIE A – Giornata n°22 | L’Empoli strappa un pareggio pesantissimo in casa della capolista Juventus, in dieci dal quarto d’ora: Vlahovic scappa, Baldanzi entra e segna.

JUVENTUS (3-5-2) – 1 Szczesny; 4 Gatti, 3 Bremer, 12 Alex Sandro; 27 Cambiaso (dal 33′ st 17 Iling Junior), 16 McKennie, 5 Locatelli, 20 Miretti (dal 14′ st 22 Weah), 11 Kostic (dal 33′ st 15 Yildiz); 9 Vlahovic, 14 Milik. A disp. 23 Pinsoglio, 36 Perin; 6 Danilo, 24 Rugani, 41 Nicolussi Caviglia, 47 Nonge Boende. All. Massimiliano Allegri

EMPOLI (3-4-2-1) – 25 Caprile; 34 Ismajli, 4 Walukiewicz, 33 Luperto; 11 Gyasi, 5 Grassi (dal 11′ st 20 Cancellieri), 29 Maleh, 13 Cacace; 27 Zurkowski (dal 45′ st 21 Fazzini), 28 Cambiaghi (dal 49′ st 18 Marin); 17 Cerri (dal 11′ st 35 Baldanzi). A disp. 1 Perisan, 99 Berisha; 2 Goglichidze, 3 Pezzella, 19 Bereszynski, 38 Indragoli, 7 Shpendi. All. Davide Nicola

Arbitro: Sig. Livio Marinelli di Tivoli (Rossi L.-Rossi C. | IV Uff.le Prontera – VAR Doveri-Valeri)

Marcatori: al 5′ st 9 Vlahovic (J), al 25′ st 35 Baldanzi (E).

Note: Angoli Juventus 6 Empoli 7. Ammoniti: al 20′ 4 Walukiewicz (E); al 48′ st 15 Yildiz (J). Espulsi: al 16′ 14 Milik (J). Recupero: 2′ pt – 4’+1′ st. Spettatori: 40mila.

 

Per la Juventus la sfida contro l’Empoli è l’anticamera dello scontro diretto contro l’Inter, in programma al Meazza la prossima settimana, in ottica duello Scudetto. Per l’Empoli, invece, quella contro i bianconeri è un esame importante da sostenere, senza obbligo di risultato, nel percorso di crescita, e rincorsa, che deve portare gli azzurri, sotto la “cura” Davide Nicola, ad agguantare una salvezza al momento difficile, anzi difficilissima, ma comunque non impossibile.

Un esame difficile per l’Empoli anche per le asfissianti notizie di calciomercato che rimbalzano come una roulette impazzita, e che potrebbero togliere energie mentali e nervose. Davide Nicola lo sa bene e alla vigilia ha chiosato, mentre il Presidente Fabrizio Corsi a poche ore dal match in casa dei bianconeri ha negato ogni contatto sia per Baldanzi che per Cambiaghi, togliendo pressioni all’ambiente con una dichiarazione sottile, ma pungente: “non ho ricevuta nessuna richiesta… andiamo a Torino per fare la nostra gara, consci che fare risultato sarà molto difficile; da questa partita attendiamo risposte sulla crescita della squadra”.

Per entrambi gli allenatori la lista delle assenze è lunghissima: Allegri deve fare a meno anche di Chiesa e Rabiot, rinuncia all’ultimo arrivato Djalo, e così i tre si aggiungono ai vari De Sciglio, Fagioli, Kean e Pogba. Estesa lista delle assenze anche tra le fila dei toscani: Nicola non recupera Kovalenko, che fa compagnia a Bastoni, Caputo, Destro, Ebuehi e Guarino, oltre a Belardinelli. Ci sono Cancellieri, che rientra dopo la squalifica, Baldanzi e Pezzella: ma partono tutti dalla panchina.

LA PARTITA – Squadre in campo con moduli leggermente diversi, ma con lo stesso atteggiamento: difesa a tre, centrocampo folto, riferimenti offensivi fisici (Vlahovic da una parte e Cerri dall’altra, ndr). Nella Juve Allegri sceglie Milik dal primo minuto, con il compito di fare da collante tra mediana e attacco, Nicola invece propone ancora Zurkowski e Cambiaghi a sostegno di Cerri.

L’avvio è interessante perché l’atteggiamento dell’Empoli si fa apprezzare. Tuttavia il primo squillo è bianconero: Vlahovic al 5′ con una punizione dai venticinque metri scalda le mani di Caprile, l’Empoli però risponde senza timori con due sortite offensive di un dinamico Cambiaghi.

Entrambe le formazioni si espongono poco con difese compatte e arcigne, così mancano gli spazi e in assenza di questi aumentano gli errori in possesso palla. Uno di questi è fatale per Milik e per la Juventus in generale.

Minuto 15, è la chiave del match. Bremer va all’impostazione e serve centralmente verso Milik sulla tre-quarti della metà campo avversaria, il polacco controlla male e nel tentativo di rimediare cerca di anticipare Cerri ma manca il pallone. L’intervento è diretto sulla caviglia del numero diciassette azzurro: per il direttore di gara è cartellino giallo. Il VAR lo richiama poco dopo al monitor e il cartellino, giustamente, cambia colore. Milik espulso e Juventus in dieci uomini. Cambia completamente la partita. E’ l’Empoli quasi da subito a prendere il pallino del gioco, anche se i toscani lo fanno senza sbilanciarsi troppo.

Cambiaghi, due volte, impegna severamente Szczesny con due interventi non facili, la Juventus non si vede quasi mai dalle parti di Caprile. Al 46′ però, dentro ai due minuti di recupero concessi, Gyasi rischia di combinare un pasticcio. In fase di impostazione appoggia debole e centralmente verso Ismajli anticipato da Miretti che, grazie al provvidenziale recupero di Walukiewicz che lo ostacola al momento del tiro, calcia alto da buona posizione e a pochi passi dalla porta di Caprile.

Passato lo spavento duplice fischio e squadre negli spogliatoi. La sensazione che si respira durante l’intervallo porta a pensare che l’Empoli potrebbe osare qualcosa di più: Nicola ci pensa insieme al suo secondo Barone, ma la squadra rientra in campo senza variazioni. La partita prende la direzione dei bianconeri al quinto della ripresa, proprio mentre stanno per ultimare le ultime operazioni di riscaldamento Cancellieri e Baldanzi, pronti dunque ad entrare in campo. Lo faranno con la Juventus avanti di un gol, pochi minuti più tardi, perché sugli sviluppi di un calcio d’angolo la palla schizza dalle parti di Vlahovic che da pochi passi gira in porta, sorprendendo un incolpevole Caprile.

Poi i cambi di Nicola, fuori Grassi e Cerri, e la risposta di Allegri che inserisce Weah al posto di Miretti per dare più velocità alla manovra di una squadra che con il passare dei minuti inizia ad accusare l’inferiorità numerica.

Sale in cattedra in maniera definitiva l’Empoli che inizia a schiacciare la Juventus nella propria metà campo con lunghissimi possessi palla, con azioni offensive che però vanno a sbattere contro il muro bianconero eretto davanti a Szczesny, il quale è alla ricerca del centesimo “clean shit” (centesima gara a porta inviolata, ndr) della sua carriera bianconera. Record rimandato al minuto settanta quando Luperto consegna il pallone a Baldanzi: il talentino empolese lascia partire un destro chirurgico che si infila all’angolino basso alla sinistra dell’estremo difensore bianconero.

L’esultanza di Tommaso Baldanzi per il gol che vale l’1-1 dell’Empoli sul campo della Juventus (Credit Ph EFC 1920)

Lo stadio gela, ma il gol accende la partita; perché la Juventus non ci sta a lasciare due punti nella sua corsa scudetto, mentre l’Empoli prova addirittura a cullare sogni di ribaltamento, così il ritmo sale anche se saltano un po’ gli schemi e le squadre si allungano. Clamoroso quello che accade dentro al minuto trentadue. Angolo per la Juve, serie di batti e ribatti davanti alla porta di Caprile, l’Empoli riparte palla al piede con Cambiaghi che lancia Cancellieri a tu per tu con Szczesny: provvidenziale il recupero di Weah in scivolata che alla disperata strappa il pallone al numero venti azzurro mentre sta per calciare verso lo specchio della porta bianconera.

Poi c’è tanto Empoli: ci prova Cambiaghi con un tiro forte e angolato su cui Szczesny si oppone deviando in angolo, poi Cancellieri di testa di poco a lato.

Dopo quattro minuti di recupero, che salgono a cinque, il direttore di gara decreta la fine delle ostilità. Quello conquistato dall’Empoli nella casa della Juventus è un punto pesante come un macigno.

SCENARIO CALCIOMERCATO – Ora riflettori puntati nuovamente sul calciomercato: l’Empoli potrebbe annunciare già nelle prossime ore il nuovo rinforzo offensivo, ovvero l’ex Milan M’Baye Njang. Potrebbe esserci anche un rinforzo in chiave difensiva, visto che ormai è consolidata la difesa a tre. In uscita invece le attenzioni maggiori sono rivolte a Cambiaghi e Baldanzi diventati oggetto di desiderio di Lazio e Roma, ma che forse sono troppo determinanti per questo Empoli. Il gol di Tommaso di questa sera apre a ragionamenti particolari: il cambio tattico durante un match per far esaltare le sue qualità, e soprattutto l’estro e la fantasia di questo ragazzo potrebbero fare la differenza da qui alla fine di questa complicatissima stagione.

Fonte: gabrieleguastella.it

 

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