SALERNITANA (3-4-2-1) – 13 Ochoa; 27 Pierozzi (dal 41′ 14 Weissman), 5 Boateng (dal 14′ st 98 Pirola), 24 Pellegrino; 59 Zanoli (dal 1′ st 6 Sambia), 25 Maggiore (dal 31′ st 18 Coulibaly), 26 Basic, 3 Bradaric; 87 Candreva, 20 Kastanos (dal 14′ st 33 Tchauna); 10 Dia. A disp. 62 Allocca, 56 Costil; 11 Gomis, 22 Ikwuemesi, 99 Legowski, 7 Martegani, 9 Simy, 55 Vignato. All. Filippo Inzaghi
EMPOLI (3-4-2-1) – 25 Caprile; 19 Bereszynski, 34 Ismajli, 33 Luperto; 11 Gyasi, 5 Grassi, 29 Maleh (dal 25′ st 21 Fazzini), 13 Cacace; 27 Zurkowski (dal 33′ st 8 Kovalenko), 28 Cambiaghi (dal 33′ st 20 Cancellieri); 17 Cerri (dal 25′ st 10 Niang). A disp. 1 Perisan, 99 Berisha; 2 Goglichidze, 3 Pezzella, 30 Bastoni, 7 Shpendi, 23 Destro. All. Davide Nicola
Arbitro: Sig. Maurizio Mariani di Aprilia (Di Iorio-Palermo – IV Uff.le Zufferli | VAR Irrati-Sozza)
Marcatori: 23′ aut. 59 Zanoli (E); 24′ st 14 Weissman (S), 43′ st 10 Niang (E), 49′ st 20 Cancellieri (E).
Note: Angoli Salernitana 4 Empoli 8. Ammoniti: al 22′ 29 Maleh (E), al 43′ 59 Zanoli (S); al 32′ st 26 Basic (S), al 49′ st 17 Cerri (E, in panchina), al 50′ st 3 Bradaric (S). Espulsi: nessuno. Recupero: 3′ pt – 6′ st. Spettatori: 20mila.
L’anticipo della ventiquattresima giornata del campionato di Serie A, in programma all’Arechi di Salerno, è un vero e proprio scontro diretto. Davanti a ventimila spettatori, un centinaio gli empolesi, Salernitana ed Empoli si giocano una fetta importante della propria stagione. Nella quarta serata sanremese è comunque alto l’interesse per questa partita, soprattutto tra quelle piazze che, come campani e toscani, sono coinvolte in piena lotta salvezza.
Alla vigilia ci si attendeva, come logico, un avvio pirotecnico della Salernitana che, invece, è apparsa piuttosto “imbalsamata”, forse attanagliata da una pressione che si è fatta asfissiante con il passare dei giorni.
Si è fatto preferire l’Empoli di Davide Nicola, apparso più libero di testa, più dinamico, più pronto insomma ad affrontare una gara del genere, eppure sul campo nemico e nella bolgia dell’Arechi.
E’ infatti l’Empoli a dettare ben presto i ritmi del match. Così la squadra di Inzaghi arranca, fatica a trovare le misure e quella compattezza richiesta tra i reparti. E’ dalla sinistra che arrivano i maggiori pericoli, con Cacace e Cambiaghi ispiratissimi, supportati dal “martello” Maleh.
Il primo sussulto del match arriva, guardacaso da sinistra: cross di Cacace e il colpo di testa di Ismajli che finisce alto. Ancora Empoli pericoloso con Zurkowski in mezzo all’area, ma il polacco non aggancia. La Salernitana alleggerisce appena con Candreva che prova a sfondare da destra ma le idee sono confuse, Kastanos giochicchia e Dia praticamente non tocca palla, stretto nella morsa difensiva tra le maglie bianche degli ospiti.
Dopo due sussulti nelle rispettive aree di rigore, con Bereszynski che stringe bene su Candreva in quella toscana, e con Pellegrino e Boateng che si “accoppiano” su Cambiaghi in quella campana, su cui l’arbitro sorvola senza pensieri, l’Empoli decide di aumentare la pressione e al primo tentativo di affondo (23’) passa in vantaggio. E’ il solito movimento di Cambiaghi che tenta un cross quasi all’altezza del vertice sinistro, Zanoli intercetta con la testa disegnando una parabola imparabile per Ochoa. La superiorità dei toscani a centrocampo e nel palleggio ora è evidente, con la Salernitana che prova ad opporsi con timide e faticose sortite individuali. L’Arechi sembra non gradire e dagli spalti sono più i mugugni che i cori di incitamento.
L’Empoli potrebbe anche sigillare la prima frazione ma Cerri si mangia un contropiede e poi sfiora il raddoppio con un tuffo di testa che fa la barba al palo alla destra di Ochoa. Dall’altra parte Dia si accende improvvisamente e, sugli sviluppi di un azione abbastanza macchinosa, sfiora il palo alla sinistra di Caprile con un rasoterra piuttosto velenoso.
Sono gli ultimi minuti del primo tempo quando Pierozzi si fa male e Inzaghi ne approfitta per provare a cambiare le carte in tavola: dentro un attaccante, l’israeliano Weissman che affianca Dia in attacco, e difesa dei campani che passa a quattro. L’ultimo brivido della prima frazione arriva con un bolide di Kastanos, favorito da un errato disimpegno difensivo di Gyasi che di testa anziché allontanare la mette verso il centro centrando il piede caldo del fantasista dei padroni di casa. Fortuna per l’Empoli che Caprile si fa trovare pronto deviando in angolo il gran destro al volo destinato altrimenti sotto la traversa.
SECONDO TEMPO – Nell’intervallo il tecnico dei padroni di casa Filippo Inzaghi decide di cambiare ancora qualcosa. Sostituisce Zanoli, tra l’altro ammonito, con Sambia ricercando così un maggiore dinamismo e una maggiore velocità di esecuzione.
In effetti fin dai primi minuti si nota come i granata provino ad alzare il proprio baricentro, pur tuttavia continuando a faticare nel riuscire ad aprirsi gli spazi necessari per provare a far male alla difesa avversaria. Con la Salernitana più sbilanciata l’Empoli trova ampie praterie dove far correre i propri velocisti: ma la squadra toscana vanifica due contropiedi che potevano fruttare molto di più, e poi si abbassa un po’ troppo pur senza rischiare.
La Salernitana lancia due timidi segnali con Candreva e poi con Dia, ma sono tiri che non impensieriscono. Così Inzaghi si convince che si può fare di più e getta nella mischia Pirola e Tchaouna per Boateng, stremato, e Kastanos cercando forze fresche e pure equilibri più consoni. Un doppio cambio, unito allo spostamento di fascia di Candreva che passa a destra, che sembra funzionare perché i padroni di casa spingono con maggior continuità e perché proprio Candreva pesca con il contagiri la testa di Weissman che fa l’1-1 al minuto 24. L’Empoli sembra vacillare, e Nicola corre subito ai ripari: dentro Fazzini e Niang per Maleh e Cerri, mentre Inzaghi risponde quasi subito con l’innesto di Coulibaly al posto di uno spento Maggiore. Poi Nicola cambia ancora con Cancellieri e Kovalenko al posto di Cambiaghi e Zurkowski, stanchissimi. Prima parola d’ordine non farsi schiacciare, seconda indicazione provare ad affondare negli spazi. E quando gli azzurri ci riescono fanno male, anzi malissimo. Dentro al minuto 41 Fazzini strappa sulla sinistra, entra in area e viene atterrato da un ingenuo Pellegrino: contatto netto su cui Mariani non può non intervenire, assegnando così la massima punizione.
Sul dischetto si forma un capannello di maglie bianche: ci sono Grassi, Gyasi e anche il capitano Luperto, oltre a Niang e Cancellieri che sembrano avere la stessa intenzione: cioè quella di provare a trasformare il calcio di rigore. Dalla panchina l’ordine è chiaro, “lo batte Niang” che con una freddezza glaciale qualche istante dopo spiazza Ochoa riportando avanti l’Empoli. L’abbraccio di Cancellieri al numero dieci azzurro cancella subito eventuali equivoci. Poi in pieno recupero, per la precisione dentro al quinto dei sei assegnati, l’Empoli riparte un’altra volta dalla propria area di rigore. E’ Grassi a rubare palla a Pellegrino e servire Niang che, appena dentro la metà campo avversaria, invita profondo per Cancellieri; il numero venti azzurro entra in area, sterza su Pirola superando poi Ochoa con un tocco morbido all’angolino per il definitivo 1-3.
Il tuffo di Grassi in festa che placca in stile rugbistico Cancellieri, e il successivo mucchio empolese rappresentano fotogrammi perfetti di una serata non semplice, dalla quale però escono fuori tre punti pesantissimi, e sorrisi contagiosi.
Fonte: gabrieleguastella.it