Quest’estate Sting si è esibito nel carcere di Secondigliano, a Napoli, dopo aver sentito delle iniziative della Fondazione San Gennaro e di come, all’interno del penitenziario, vengono realizzati strumenti musicali con i resti dei barconi naufragati a Lampedusa. Al racconto di Antonio Loffredo sulle attività del carcere l’artista rimase incredulo, non pensando che dalle barche potessero nascere strumenti funzionanti. Di lì la promessa: “Vengo lì e ve li suono”. E la promessa è stata mantenuta.
Ora è possibile vedere l’esibizione del musicista britannico grazie al video pubblicato da sua moglie, Trudie Styler, sul suo profilo Instagram. Il video dell’esibizione di Sting è stato inserito nel documentario “Posso entrare? An Ode to Naples” di Trudie Styler, presentato alla Festa del Cinema di Roma.
Sting si era esibito in “Fragile” con il Quartetto del Mare utilizzando la chitarra che gli era stata donata, ottenuta dal legno delle imbarcazioni dei migranti, costruita dai detenuti nelle carceri di Milano – Opera e Napoli Secondigliano. Il concerto di Sting fa parte di Metamorfosi, un progetto ideato dalla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti. Un’iniziativa solidale che porta musica e cultura in un luogo pieno di storie di dolore, disagio e sofferenza. Inoltre l’esibizione di Sting vuole fare riflettere sulla tragedia dei migranti nel Mar Mediterraneo.
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