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Sting in concerto per i detenuti del carcere di Secondigliano con una chitarra costruita con i resti dei barconi

L’amore e l’affetto che lega Sting al nostro Paese non è un segreto per nessuno, tanto che manterrà la promessa fatta ad Antonio Loffredo, l’ex parroco della Basilica del Rione Sanità, e si esibirà in segreto a Napoli per una buona causa. L’artista britannico, infatti, suonerà nel carcere di Secondigliano, dopo aver sentito delle iniziative della Fondazione San Gennaro e di come, all’interno del penitenziario, vengono realizzati strumenti musicali con i resti dei barconi naufragati a Lampedusa.

Al racconto di Antonio Loffredo sulle attività del carcere l’artista rimase incredulo, non pensando che dalle barche potessero nascere strumenti funzionanti. Di lì la promessa: “Vengo lì e ve li suono”. E la promessa è stata mantenuta: Sting incontrerà chi è detenuto a Secondigliano e partecipa al progetto Metamorfosi, della onlus Casa dello Spirito e delle Arti.

Il cantautore britannico riceverà la chitarra realizzata dai maestri liutai in collaborazione con i detenuti e suonerà la sua nuova versione di “Fragile”, suo brano iconico contenuto in “Nothing Like the Sun”, suo secondo album da solista. Il pezzo è stato rivisitato in una versione solo chitarra ed archi e farà parte del film-documentario dal titolo “Posso entrare? An ode to Naples”.

Come riporta La Repubblica, Sting per l’occasione ha voluto ringraziare pubblicamente don Loffredo: “Sono grato a padre Antonio per averci fatto conoscere l’opera e il team di Arnoldo Mosca Mondadori. Credo che gli strumenti creati dalla Fondazione siano una meravigliosa trasformazione del dolore di tanti, rappresentano la bellezza e la dignità insita in tutti gli esseri umani”.

(foto: cover di The Bridge di Sting)

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